Corriere di Bologna

Igor e i delitti: «Me lo ha ordinato Dio»

Così il killer ha risposto a due psicologi spagnoli incaricati della perizia psichiatri­ca

- Centuori

«Ho ucciso perché Dio me l’ha comandato». Così il killer serbo Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, ha risposto ai due psicologi incaricati dai giudici spagnoli di eseguire la perizia psichiatri­ca. I due specialist­i lo hanno ascoltato all’interno del carcere di Zuera in Spagna dove è rinchiuso dopo i tre omicidi, due agenti della Guardia Civil e un agricoltor­e. Lo riporta il giornale iberico La Comarca. Un triplice omicidio perché gliel’ha «ordinato Dio».

«Ho ucciso perché Dio me l’ha comandato». Così il killer serbo Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, ha risposto ai due psicologi incaricati dai giudici spagnoli di eseguire la perizia psichiatri­ca. I due specialist­i lo hanno ascoltato all’interno del carcere di Zuera in Spagna dove è rinchiuso dopo i tre omicidi, due agenti della Guardia Civil e un agricoltor­e. Lo riporta il giornale iberico La Comarca. Un triplice omicidio perché gliel’ha «ordinato Dio».

Il killer serbo in Spagna ci è arrivato da latitante, dopo altri due omicidi tra Bologna e che hanno generato una caccia all’uomo senza precedenti. Ha ucciso il barista di Budrio, Davide Fabbri, e poi la guardia ecologica volontaria, Valerio Verri. Da allora si erano perse le tracce. Gli psicologi due giorni fa lo hanno sentito per la terza volta, su richiesta del giudice. Durante l’audizione, Igor ha parlato sia in italiano, sia in spagnolo ed è stato collaborat­ivo. In carcere continua a fare sport per mantenere la propria forma fisica e usa frequentem­ente la biblioteca consultand­o libri di storia e religione. Nei rari casi in cui ha incontrato gli al- tri detenuti nella sezione di massima sicurezza dove è rinchiuso, Igor si è sempre dimostrato cordiale, si legge ancora. Non è l’unico elemento che emerge: Norbert Feher in questi mesi più volte avrebbe avuto scambi epistolari con una donna che vive a Madrid, che gli ha inviato anche una propria foto. Feher quando stava a Ferrara spesso aveva contatti con due donne tra Barcellona e Valencia, una donna cubana e una spagnola. Entrambe tenute sotto controllo dagli inquirenti, ma durante la sua latitanza non sarebbe emerso alcun contatto. Un Norbert Feher che ha buoni rapporti con gli altri detenuti e legge molto, che consulta libri di storia e di religione, lui che quando entrò in carcere aveva con sé una Bibbia.

Sempre dalla stampa spagnola, emerge un altro particolar­e. Tra le righe di un articolo di El Espanol: una Mercedes che potrebbe essere collegata a Feher. Coincidenz­a o no, l’11 novembre, tre settimane prima che Igor ferisse in una rapina una persona in quella zona, un furgone Mercedes Benz Sprinter immatricol­ato in Repubblica Ceca fu bruciato ad Albalate del Arzobispo, vicino a Teruel. Appartenev­a a una società di noleggio auto, ma nessuno l’ha reclamato, solo una chiamata anonima a nome della presunta società proprietar­ia al laboratori­o che aveva effettuato i rilievi . E nell’informativ­a dei carabinier­i il marocchino 47enne che scrive agli investigat­ori dal carcere di Biella e diventa la chiave di volta nelle indagini aveva sostenuto che Igor fosse scappato dall’Italia a bordo di un’Audi o di una Mercedes.

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Killer Norbert Feher alias Igor Vaclavic

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