Tempi lunghissimi
Mi chiedo cosa stia aspettando il Bologna a chiudere la questione del progetto e del restyling del Dall’Ara. È evidente che vada fatto, non volendo il Comune dare l’ok alla costruzione di un nuovo impianto più lontano dalla città, ed è evidente che Saputo vada compensato economicamente perché risolve un problema all’amministrazione e lo fa mettendo soldi su uno stadio non suo. Ma questa attesa lunga quattro anni ha cambiato molto le cose: si è lasciato spazio alle farneticazioni dei gruppi «no a tutto», a dibattiti privi di significato, a presunti comitati sorti a salvaguardia di strutture e territori dei quali fino all’altro ieri non si interessava nessuno. Quattro anni fa il progetto di Saputo aveva un consenso quasi unanime e il Bologna veleggiava col vento favorevole soffiato da cittadinanza e amministrazione. Oggi che l’aura del salvatore è sopita, e Saputo non è più un eroe (anche perché, diciamolo, i risul- tati sono stati spesso deludenti), il progetto di restyling non brilla più. Progetto che peraltro nessuno ha visto, che il Comune attende ancora (si spera nei prossimi giorni) e che nemmeno è sicuro che il Bologna e i suoi partner riescano a sostenere. Un tempo lunghissimo che ha contribuito solo ad aumentare il dissenso, mentre in linea teorica (e anche pratica) tutti i discorsi del club a sostegno dell’operazione sono legittimi e corretti. Lettera firmata