CHE «REALITY» L’OCCHIO DI GARRONE
Piazza Maggiore Doppio appuntamento con il regista romano: sarà presente prima sul Crescentone a presentare il film che racconta come una trasmissione come «Il Grande Fratello» possa cambiare la percezione del quotidiano, poi volerà all’Arena Puccini dopo
Tra Reality e Dogman, domani è la giornata di Matteo Garrone. Il regista romano, ospite della Cineteca di Bologna, è atteso a un doppio appuntamento. Il primo, in Piazza Maggiore, dove per il cartellone di «Sotto le stelle del cinema» introdurrà Reality, film su come un’esperienza a una trasmissione come Il Grande Fratello ti può far cambiare la percezione della realtà. Quindi, raggiungerà l’Arena Puccini del Dopolavoro Ferroviario di via Serlio per un incontro con gli spettatori dopo la proiezione di Dogman, ambientato in una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia (entrambi i film iniziano alle 21.45). Reality, che nel 2012 venne presentato in concorso al Festival di Cannes — si aggiudicò il Gran Prix speciale della giuria seguito da 3 David di Donatello e 3 Nastri d’Argento — è la storia di Luciano, non integerrimo pescivendolo napoletano, e la sua scalata dalla pescheria alla televisione. Garrone con questa pellicola, uscita dopo Gomorra, voleva cambiare registro e pensò alla commedia. «Il film – scrive Garrone — nasce da una storia semplice, documentata, che abbiamo trasfigurato per fare una riflessione su un paesaggio contemporaneo, un viaggio attraverso un Paese. Ho sempre pensato a Luciano come ad un moderno Pinocchio, un personaggio con un’innocenza e un candore infantili. Filmandolo, l’ho seguito come se stesse vivendo un’avventura fantastica». Anche Dogman ha debuttato a Cannes. Pluripremiato — per la miglior interpretazione maschile a Marcello Fonte al suo primo ruolo da protagonista e otto i Nastri d’argento, dal miglior film e la migliore regia fino al montaggio e la scenografia —, liberamente ispirato al fatto di cronaca di fine anni ‘80 del Canaro della Magliana, ci parla di Marcello, mite che si divide tra il lavoro nel salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia e un rapporto di sudditanza con
un ex pugile. Una storia di vendetta, si è detto. Garrone ha specificato che non solo di questo si tratta, anche se il riscatto gioca un ruolo centrale. Come non è il classico film sull’eterna diatriba della lotta tra Davide e Golia. Piuttosto «è un film – le sue parole che, seppure attraverso una storia “estrema”, ci mette di fronte a qualcosa che ci riguarda tutti: le conseguenze delle scelte che facciamo per sopravvivere, dei sì che diciamo e che ci portano a non poter più dire di no, dello scarto tra chi siamo e chi pensiamo di essere».