Giochi bruciati all’asilo, l’ipotesi: una ritorsione
Gli investigatori pensano che si sia trattato di un gesto legato alla festa per il Pride
Chi ha gettato i rifiuti nell’area verde e bruciato i giochi dei bambini all’interno del nido Meridiana di Casalecchio di Reno potrebbe aver colpito proprio per la festa dedicata al Pride nella struttura. Resterebbe da capire se gli investigatori si troveranno davanti a un atto di vandalismo con una chiara connotazione politica, o se possa essere stato il dispetto di un genitore o di qualcuno che frequenta il nido, contrariato dalla scelta delle educatrici di realizzare un laboratorio con i bimbi «per festeggiate il Gay Pride».
Sulla vicenda da sabato indagano i carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale, che hanno disposto degli accertamenti preliminari di propria iniziativa per vederci chiaro su quello che è successo nel giardino dell’asilo di via Aldo Moro a Casalecchio di Reno. Erano stati gettati un sacco pieno di spazzatura e alcuni giocattoli bruciati accanto allo scivolo e alle casette dei bambini. Sarà difficile risalire all’identità dell’autore dell’atto vandalico dalle sole immagini delle telecamere in strada, lontane comunque dall’ingresso dell’asilo. E in quella zona il via vai è continuo, per il vicino centro commerciale e per l’area molto frequentata. Le verifiche comunque continuano serrate con altri rilievi per far luce sulla natura, politica o meno, degli atti vandalici. Mentre scivola in secondo piano, al momento, la possibilità che si tratti di una bravata. Magari di quegli adolescenti che da qualche mese sono protagonisti di episodi di bullismo nei pressi del Centro Meridiana. Se dovessero esserci altri risultati dalle indagini in questi giorni si potrebbe quindi anche definire l’ipotesi di reato.
La polemica era nata dopo che nel diario in cui le educatrici «disegnano» le attività svolte dai bambini, a disposizione dei soli genitori, un laboratorio veniva descritto come «festa» per il Gay Pride. Le educatrici sono state accusate da alcuni politici di voler strumentalizzare i bambini. La Dolce, la coop che si occupa del Nido, le ha sempre difese. Il caso è finito anche in Parlamento.