La super-sicurezza del nuovo Dall’Ara: 5 minuti per evacuarlo
IL RESTYLING A FINE MESE LA LETTERA D’INTENTI Dovrà esprimersi il Comune, poi la conferenza dei servizi. Sicurezza: piano di evacuazione da 5 minuti
Con la presentazione ieri mattina a Palazzo d’Accursio dell’ultima versione architettonica e strutturale del restyling del Dall’Ara, adesso la partita sull’ammodernamento dello stadio diventa esclusivamente «politica». In Comune ormai hanno tutte le carte di massima dei vari interventi: lo stadio, la Cittadella della Moda e ancora a parte il Cierrebi. Al momento non sono state sollevate obiezioni (anche la presunta tutela forestale che secondo alcuni graverebbe sui Prati di Caprara ovest a causa di una legge statale precedente al Poc non allarma minimamente gli uffici comunali) e tutto dovrebbe andare avanti in modo da presentare, non prima di ottobre, documenti più dettagliati con tanto di piano finanziario che possa quindi essere vagliato e valutato secondo il classico iter amministrativo.
Prima però serve il «via libera» del sindaco e di Invimit (proprietario dei Prati di Caprara) che potrà arrivare sotto forma di risposta alla lettera con la manifestazione d’interesse che il Bfc dovrebbe inviare entro la fine del mese: se il Comune è ancora convinto dell’operazione si potrà andare avanti altrimenti si ferma e si cancella tutto. La prima ipotesi dovrebbe prevalere, ma, anche alla luce dei sottili ma significativi diversi punti di vista del sindaco Merola e dell’assessore allo sport Lepore,
” La nota Il nuovo progetto differisce dal precedente perché in virtù dell’analisi sismica si è optato per realizzare nuove strutture anche per il sostegno delle tribune laterali, oltre alle curve
nulla è scontato. Lo scoglio più ostico non è il restyling del Dall’Ara, ma ai Prati di Caprara, dove s’è aperta una battaglia politica sul destino dell’immenso parco di 47 ettari: il Comune ha previsto edificazioni con i suoi Poc (uno dei quali riguarda il progettone), il Comitato non vorrebbe più cemento e lo desidera tutto a verde. È quello l’ago della bilancia.
Nessun problema invece per la riqualificazione del Dall’Ara e delle zone limitrofe: investimento importante su bene pubblico tutto con fondi privati. Fra i 65 e i 70 milioni il costo finale, che Saputo abbatterà con circa 25 milioni provenienti dalla Cittadella della Moda, poi il Credito sportivo e altre voci che saranno messe a punto nel piano finanziario.
Ieri dunque, l’architetto Gino Zavanella e l’ingegnere Massimo Majowiecki insieme agli ad di Bfc e Seci, Claudio Fenucci e Giuliano Montagnini, hanno presentato ai dirigenti e ai tecnici del Comune (niente politici in quest’occasione), Francesco Evangelisti, Raffaela Bruni e Cleto Carlini, l’ultima versione antisismica del Dall’Ara che prevede l’avvicinamento a sette metri dal campo anche dei distinti e della tribuna, dove siederanno allenatori e panchine. Capienza a 27 mila posti con possibilità di arrivare a 29.500, con un piano di sicurezza che «consente di svuotarlo in cinque minuti». Ancora da sciogliere il dubbio se, come nel ’90, giocare lì durante i lavori (tre anni) oppure se andare fuori un anno (Modena magari): saranno i costi a decidere, ma la prima voce è la più accreditata.
Con il restyling verranno aggiunti più di 1.500 posti auto agli attuali (verrà sopraelevato il parcheggio davanti alla bocciofila), ma per la mobilità sarà decisiva la politica del Comune sull’uso dei mezzi pubblici, moto, biciclette: circa il 45% del pubblico rossoblù vive in città, non nell’hinterland, e, se tutto funziona, può fare a meno dell’auto. Come recita il comunicato congiunto di Bfc e Palazzo d’Accursio a chiusura della riunione del tavolo tecnico, «gli uffici del Comune avvieranno ora l’iter di valutazione del progetto». Prossimo summit tecnico in settembre, ora si attende solo la lettera del Bologna a Merola e Invimit e la relativa risposta. Se non ci sarà lo stop, il vero esame del progetto ci sarà a fine anno con la conferenza dei servizi.
Capienza a 27.000 posti ma può salire a 29.500, più parcheggio da 1.500 auto