Il congresso si accende Caliandro sfida Calvano
Con ogni probabilità il Pd dell’Emilia-Romagna ad ottobre andrà a congresso per scegliere il nuovo segretario. Non ce ne sarebbe bisogno ma il leader in carica, Paolo Calvano, ha dato la sua disponibilità a terminare prima il mandato per consentire al partito di svolgere la sua assise. Calvano dovrebbe essere ancora in campo, ma nelle ultime ore sta emergendo anche un’altra disponibilità: il capogruppo del Pd in Regione, Stefano Caliandro, sta seriamente valutando di candidarsi alla segreteria regionale dei democratici. Caliandro, vicinissimo al segretario provinciale Pd e deputato Francesco Critelli, viene dall’ala sinistra del partito. In questi giorni sta cercando di valutare se ci sia un appoggio alla sua candidatura anche di natura trasversale ma naturalmente l’operazione non è facilissima da fare andare in porto. Anche perché con Calvano in campo, che gode della fiducia del governatore Stefano Bonaccini, gli spazi potrebbero non essere sufficienti. Il tentativo però è in corso e cerca di riaprire spazi anche a sinistra del Pd, con gli ex compagni di viaggio che hanno dato vita a Leu. Caliandro doveva essere nella lista dei candidati sicuri alle elezioni politiche ma alla fine è stato sacrificato e uno dei posti buoni è stato preso a sorpresa proprio dal segretario Pd, Francesco Critelli. Poi Caliandro è stato in predicato di entrare nella giunta regionale di Stefano Bonaccini ma anche in quel caso non se ne è fatto niente. Per la verità, Caliandro si era candidato anche all’ultimo congresso, ma poi Calvano aveva costruito attorno al suo nome l’unità di tutte le correnti del partito e l’esponente Pd era finito a fare il capogruppo. La possibile sfida tra Caliandro e Calvano si inserisce poi nel complicatissimo risiko che riguarda il governatore Bonaccini che entro la fine dell’estate dovrà risolvere il bivio più importante della sua carriera politica: tentare la scalata al Pd nazionale oppure ricandidarsi per un secondo mandato da governatore in un contesto politico profondamente mutato e nel quale per la prima volta anche l’Emilia è contendibile.