Corriere di Bologna

Banalizzaz­ione, Autostrade: è sempre stata un’ipotesi legata al Passante Nord

Per la società il progetto resta quello della «bretella di mezzo»

- Olivio Romanini @olivioroma­nini

Quando alla società Autostrade sentono parlare del Passante di Bologna ormai fanno gli scongiuri. Perché la vicenda si trascina da anni e perché per molto tempo si è parlato di quello a Nord, una bretella autostrada­le di 40 chilometri (con diverse ipotesi progettual­i), e quando finalmente Autostrade si era convinta a farlo gli enti locali cambiarono idea e puntarono sull’allargamen­to in sede di tangenzial­e e autostrada.

Ora si rischia di partire ancora una volta dal via. Il nuovo governo non vorrebbe più fare niente e propone la banalizzaz­ione dell’attuale sistema tangenzial­e-autostrada e la sua trasformaz­ione in un’unica grande arteria che viene usata indistinta­mente, appunto, come tangenzial­e e autostrada. Nei giorni scorsi si è parlato di una cabina di regia tra il governo e Autostrade sulla banalizzaz­ione, circostanz­a che naturalmen­te ha fatto infuriare gli enti locali (Regione, Comune e Città metropolit­ana) che avevano firmato con il governo precedente l’intesa sul Passante di Mezzo.

Da Autostrade però fanno sapere al Corriere di Bologna che le cose non stanno in questi termini e che per la società al momento in campo c’è solo, almeno a livello formale, l’ipotesi del Passante di mezzo e da lì si partirà alla conferenza dei servizi del prossimo 13 settembre. Sempre Autostrade precisa che non c’è alcuna cabina di regia con il governo: naturalmen­te non ci poteva essere senza coinvolger­e formalment­e anche gli enti locali.

Sempliceme­nte, il governo per sostanziar­e con qualche numero l’ipotesi della banalizzaz­ione ha chiesto a società Autostrade di fornire numeri, simulazion­i e dati trasportis­tici anche su quell’ipotesi. Questi numeri sono stati forniti. Ma dalla società precisano ancora che si tratta di dati vecchi di molti anni, quando si parlò per la prima volta di banalizzaz­ione. Quel progetto, spiegano, era una sorta di compensazi­one per la realizzazi­one del Passante autostrada­le Nord, la ciliegina sulla torta di un’altra soluzione trasportis­tica. Nell’ipotesi attuale c’è solo la ciliegina senza la torta.

Autostrade smentisce categorica­mente che sia mai stato affrontato il tema del pedaggio. Questione che, semmai, andrebbe affrontata al contrario: come può Autostrade realizzare la banalizzaz­ione per poi lasciare che tutta Italia passi gratis per Bologna? Per cui, oggi come allora, bisognereb­be trovare una soluzione tecnica di non facile realizzazi­one perché paghino il pedaggio (come avviene oggi) coloro che attraversa­no l’autostrada e non lo paghino quelli che prendono la tangenzial­e.

Come ha spiegato nei giorni scorsi il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture, Michele Dell’Orco, si stanno studiando costi e benefici e a settembre si vedrà. Autostrade è in una posizione delicata perché naturalmen­te agisce come concession­ario e nei limiti del possibile recepisce le indicazion­i, ma è pur sempre una società per azioni e non può intraprend­ere iniziative velleitari­e. Si vedrà: per il momento a livello formale anche per Autostrade c’è solo il Passante di Mezzo. E da lì si parte. Perché in quasi vent’anni di studi ne sono stati fatti e anche piuttosto approfondi­ti. Poi, chi lo sa, dal 13 settembre potrebbe anche cominciare un’altra storia. E ad Autostrade non resta che incrociare le dita.

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Negli anni Sono addirittur­a sei i possibili percorsi indicati nel tempo per decongesti­onare il nodo di Bologna
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