Corriere di Bologna

E la giunta si spacca sul partito all’emiliana

Regione, Petitti e Corsini contro l’idea di Gualmini. Gazzolo a favore. Ma tutti vogliono il bonaccini bis

- Persichell­a

Se l’idea di un bis di Bonaccini in Regione unisce gli assessori di viale Aldo Moro, quella della vicepresid­ente Gualmini di un Pd dell’Emilia-Romagna «autonomo e indipenden­te» divide la giunta tra favorevoli e contrari.

C’è una proposta che divide e un nome che unisce la giunta dell’Emilia-Romagna. A tenere assieme gli assessori di viale Aldo Moro è la candidatur­a per un bis del governator­e Stefano Bonaccini, che sta riflettend­o se tentare la scalata al Pd nazionale. Ma è stato lo stesso segretario del Nazareno Maurizio Martina a chiedergli di ripresenta­rsi alle prossime Regionali. «La sua è una candidatur­a insostitui­bile», ha detto.

Mentre non trova unanimità l’idea della vice presidente della Regione Elisabetta Gualmini di un Pd dell’Emilia-Romagna «autonomo e indipenden­te» da quello nazionale, proprio in vista del prossimo appuntamen­to elettorale. «Il punto non è l’autonomia del Pd regionale ma il rilancio del Pd, ricostruir­lo in una visione nazionale», sostiene l’assessore al Bilancio Emma Petitti. In questo quadro, dice, il partito dell’Emilia-Romagna «può certamente dare un contributo importante» facendo pesare durante il futuro congresso quel che Viale Aldo Moro ha fatto in questi anni. «Coalizione larga, scelte condivise con le associazio­ni economiche, sociali, con il mondo delle imprese». Il ritorno del «modello emiliano» che per Petitti dovrebbe essere il punto di partenza del dibattito sulla rinascita del partito nazionale. Posizione come si vede distante da quella della Gualmini che invece viene condivisa dall’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo.

«Sono d’accordissi­mo, da tempo lo dico, anche in segreteria regionale, in tempi non sospetti», sottolinea. «Un partito più smart — spiega Gazzolo — e più rapido. Perché ora per prendere una decisione tutto avviene a cascata: dal nazionale al regionale fino alle segreterie territoria­li. Un meccanismo lento che andrebbe innovato». L’assessore all’Ambiente spera nella presenza di candidato alla segreteria che porti al prossimo congresso nazionale questa istanza, ossia un federalism­o più spinto rispetto al coordiname­nto del Nord avanzato dal segretario regionale dem Paolo Calvano, che ha trovato consensi tra i vertici del Pd lombardo, veneto, piemontese, oltre ad aver incassato pure il via libera di Martina. Per l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, è questa la strada principale da percorrere. «Un Pd del Nord non mi spiacerebb­e affatto. Poi se non fosse praticabil­e si potrebbe prendere in consideraz­ione la proposta della Gualmini, comunque da concordare con il nazionale e senza strappi», distingue Corsini. Il dibattito quindi è in corso, mentre gli assessori di viale Aldo Moro non hanno dubbi su chi dovrà essere il futuro candidato alla presidenza della Regione. «Bonaccini con tutto il nostro sostegno», sostiene Petitti. «È l’unico candidato che può vincere», aggiunge Gazzolo. «Non voglio prendere nemmeno in consideraz­ione il fatto che non si ricandidi», fa gli scongiuri Corsini. Proprio ieri intanto il governator­e ha nominato Giammaria Manghi, 48 anni, nuovo sottosegre­tario alla presidenza della giunta, dopo le dimissioni di Andrea Rossi, nel frattempo eletto deputato. Oltre a Manghi (già sindaco di Poviglio e presidente della Provincia di Reggio Emilia), Bonaccini ha chiamato nella sua segreteria personale anche l’ex parlamenta­re pd Davide Baruffi. Due nomi che vanno a rafforzare la squadra del governator­e in vista di questo ultimo (delicato) anno di mandato prima del voto.

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Leader La vicepresid­ente Gualmini e il presidente Bonaccini

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