Sciopero a sorpresa alla Sasib E l’azienda riapre sull’integrativo
Il sindacato: «I lavoratori sono trattati come figli di un dio minore rispetto alla Gd»
Trattati come figli di un dio minore rispetto ai colleghi della Gd, azienda dello stesso gruppo Coesia di Isabella Seragnoli. Così si sentono i 150 lavoratori della Sasib, che dal mese di febbraio sono in trattativa per il nuovo integrativo aziendale e che ieri hanno incrociato le braccia per un’ora. A “rompere” il tavolo era stata la stessa azienda che, dopo un incontro fiume — riferisce Marco Colli della Fiom-Cgil, unico sindacato presente nello stabilimento di via Di Vittorio a Castel Maggiore — sembrava dovesse portare finalmente alla firma dell’intesa. Sasib, come la multinazionale a cui appartiene, è un’impresa in salute, i numeri del 2017 parlano di un bilancio chiuso con 66 milioni di fatturato. Quello che chiedono i dipendenti, 25 dei quali sono trasfertisti, è semplice: avere lo stesso trattamento dei pari grado impiegati in Gd, fiore all’occhiello del settore del tabacco nella provincia bolognese. Gd è leader mondiale nella fornitura di macchine ad alta tecnologia per il confezionamento di sigarette; Sasib realizza linee di produzione e confezionamento nel medesimo comparto. «Certo, Gd è un’azienda più grande e i margini operativi sono migliori di quelli di Sasib — riconosce Colli —, ma spesso i trasfertisti Sasib si trovano sugli stessi voli e negli stessi cantieri all’estero dei colleghi Gd. Lavorano gomito a gomito, ma i primi, per esempio, viaggiano in aereo in economy class e i secondi in business class; i primi soggiornano in alberghi più economici, i secondi di lusso e, soprattutto, per i lavoratori Sasib non esiste nessuna sanità integrativa». E a livello economico? Le cifre su cui il sindacato rosso dei metalmeccanici sta discutendo con la proprietà sono le seguenti: 1.800 euro legati al raggiungimento degli obiettivi (il premio di produzione), 700 euro garantiti indipendentemente dal raggiungimento dei traguardi e ulteriori 700 euro al termine della vertenza contrattuale. Tradotto: quei 700 euro saranno la base di partenza di una nuova trattativa o, nel caso di rinnovo, l’aumento automatico. Infine, l’abbassamento del prelievo settimanale durante le trasferte da 1.000 euro a 200.
Le tute blu della “sorella” maggiore Gd, anche qui parliamo di operai con profili altamente specializzati, hanno firmato l’integrativo aziendale ad ottobre 2017. Nonostante il ribaltone Usb, che ha messo la Fiom in minoranza fra i lavoratori, Colli ha pure quello come riferimento per sottolineare «l’atteggiamento padronale» dell’azienda che «in Sasib fa passare come gentile concessione addirittura accendere l’aria condizionata». Basti un solo termine di paragone: tetto di 12.000 euro di premio di risultato per chi centra gli obiettivi in quel di via Battindarno. L’uomo in azienda di Isabella Seragnoli, cercato da noi a più riprese nella giornata di ieri, alla fine si fa sentire con il sindacato: «Incassato lo sciopero, ci ha contattato nel pomeriggio —esulta Colli— per riaprire il confronto: l’appuntamento è per venerdì prossimo».