Corriere di Bologna

«Evviva il calcio spezzatino Così vedo sia Pippo sia Simone»

Giancarlo Inzaghi: «Spero vincano una sfida a testa, amano il loro lavoro»

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Giancarlo Inzaghi, guardiamo avanti: 26 dicembre 2018, Santo Stefano.

«Già ci sto pensando».

Pippo contro Simone, una famiglia in conflitto.

«No, no, scriva di una famiglia in festa. Perché la prima volta dei nostri figli uno contro l’altro da allenatori di serie A non può essere che una festa. Se non sbaglio, poi, sono gli unici fratelli al mondo a poter vivere questa sfida».

Lei sarà in tribuna?

«La vedrò a casa davanti alla television­e con le tapparelle abbassate».

Con sua moglie…

«Da solo, mia moglie la vedrà in un’altra stanza. A me piace fare commenti, consideraz­ioni, ogni tanto può scapparmi anche qualche imprecazio­ne».

Tiriamo a indovinare: non farà il tifo né per Pippo né per Simone.

«Ha indovinato. Ma un vincitore lo voglio. A Bologna vorrei che vincesse Filippo, a Roma nel ritorno Simone».

Andrebbe bene a Pippo e un po’ meno a Simone.

«Io parlo da padre, al quale questi due ragazzi hanno dato tantissimo».

A Pinzolo la stella era proprio Pippo.

«Me ne sono accorto, ma posso assicurarl­e che ad Auronzo Simone era addirittur­a assediato in albergo».

Lei ha fatto cinque giorni di qua e cinque di là…

«E vederli lavorare è stato un piacere per l’impegno che ci mettono ogni istante, per l’attaccamen­to che hanno nei confronti del lavoro e della squadra e anche per l’attaccamen­to che la gente ha nei loro confronti».

A scuola chi era più bravo tra Pippo e Simone?

«Se la cavavano abbastanza bene tutti e due».

Da giocatori quante volte si sono incontrati?

«In serie A solo una volta, Piacenza-Juventus 0-1, gol di Filippo. Lei sa che si sono già affrontati da allenatori?».

Quando?

«Semifinale del Torneo Arco di Trento, Filippo con il Milan e Simone con la Lazio e ha vinto Simone».

Lei lo chiama sempre Filippo e non Pippo…

«A dire la verità li chiamo tutti e due mister. Ma quando usciranno anticipi e posticipi?».

Tra poco. Perché?

«Il calcio spezzatino mi piace. Se Bologna e Lazio giocassero sempre in giorni diversi, potrei vederle tutte e due».

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In campo Filippo Inzaghi durante uno degli allenament­i estivi in Austria

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