Corriere di Bologna

Anna Calvi dark rock A caccia di libertà

L’artista britannica alla Corte degli Agostinian­i di Rimini

- Andrea Tinti

Sono passati cinque anni dal secondo album di Anna Calvi. Cinque anni che per i fan sono sembrati una eternità, l’ep del 2014, dal titolo Strange weather, è stato solo un contentino.

Finalmente, però, Anna il 31 agosto pubblicher­à il suo terzo album, Hunter e oggi si esibirà nel prestigios­o cartellone di «Percuotere la mente» (Corte degli Agostinian­i, Rimini, ore 21.15, euro 18). Il nuovo disco è stato anticipato da un singolo, Don’t beat the girl out of my boy, il cui videoclip è giocato tra il colore rosso passione e passi di danza alquanto liberatori. Un brano che racconta la libertà di identifica­rsi in ciò che più ci aggrada, senza le restrizion­i che ci vengono imposte dalla società, mentre a proposito di Hunter (cacciatore) Anna ha detto in occasione di una intervista: «Sto dando la caccia a qualcosa. Desidero esperienze, azione, libertà sessuale, intimità, il desiderio di sentirsi forti, protetti ed infine, il desiderio di trovare qualcosa di bello in questo caos. Voglio andare oltre il gender. Non voglio scegliere fra il maschile e il femminile che è in me. Penso che il gender sia uno spettro. Penso che se ci fosse consentito essere da qualche parte nel mezzo, non spinti verso gli estremi della femminilit­à e della mascolinit­à, saremmo più vicini alla libertà. Voglio scoprire com’è essere qualcosa d’altro, qualcosa che sia diverso da ciò a cui sono stata attribuita. Voglio esplorare una sessualità sovversiva, che va oltre a ciò che ci si aspetta da una donna in questa società patriarcal­e. Lo scopo di quest’album è quello di essere primordial­e e bellissimo, femminile e mascolino, vulnerabil­e e forte, essere il cacciatore, ma anche la preda». Sono parole forti ma che bene si attagliano alla figura di un’artista che non ha mai fatto mistero delle sue scelte, umane ed artistiche. Che non ha mai temuto i giudizi e tanto meno i pregiudizi.

Figlia di due terapisti, la Calvi ama ricordare tra le sue influenze Nina Simone, Maria Callas, Hendrix, Ravel e Debussy. La sua musica è un fiume in piena di dark rock molto viscerale ed intenso, agli inizi di carriera è stata paragonata a Siouxie (icona punk) e Pj Harvey (icona alternativ­e rock). Molto forte il suo legame con la moda: stilisti e marchi prestigios­i hanno dichiarato di amare la sua musica, o l’hanno chiamata a sfilate ed aperture di punti vendita. Anna Calvi canta e suona la chitarra con passione viscerale. Un temperamen­to non proprio british. Che sia colpa del padre italiano?

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