Corriere di Bologna

Il Comune tira dritto, la Cgil lancia l’allarme

Passante di mezzo

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il sindaco Virginio Merola va dritto sul Passante di mezzo: «Il Comune approverà la delibera in tempo per la Conferenza dei servizi», in calendario il prossimo 13 settembre, e lo farà trovando un’intesa con il gruppo del Pd e cercando una quadra anche con quei democratic­i che nei giorni scorsi si erano schierati contro l’ipotesi di licenziare l’atto secondo i tempi dettati dal ministero dei Trasporti. «Stanno imparando sul campo — aggiunge il primo cittadino riferendos­i ai componenti del governo —, non mettiamo in discussion­e la loro buona fede, fino alla prova dei fatti, faremo una variante urbanistic­a di conformità facendo presente che il progetto ha dei punti di riserva, perché anche noi siamo intenziona­ti a migliorarl­o». «Il disaccordo — chiarisce Merola — è su come rispondere ad un’iniziativa impropria del governo, ma penso che alla fine troveremo un accordo unitario».

Nel frattempo, arriva il pressing anche della Cgil dei lavoratori edili che da anni scontano lo stallo dei cantieri per la realizzazi­one delle opere pubbliche strategich­e, Passante in primis sotto le Due Torri. Proprio nei giorni in cui è stato rinnovato il contratto nazionale di categoria che porta un aumento di 71,50 euro nelle tasche dei lavoratori, il segretario generale della Fillea-Cgil Emilia Romagna, Maurizio Maurizzi, lancia l’allarme: «Negli ultimi dieci anni il territorio regionale ha perso il 40% della forza lavoro: se nel 2007 gli addetti erano 70mila, oggi siamo scesi a 40mila — sottolinea — E, se questa situazione di grandi opere bloccate, prosegue i numeri purtroppo saranno destinati a crollare ulteriorme­nte». «Si deve fare presto — prosegue — se si vuole arrestare la disoccupaz­ione nei cantieri bisogna far ripartire al più presto i lavori per le infrastrut­ture e per la rigenerazi­one e la riqualific­azione urbana delle nostre città».

Il sindacato «Manodopera a picco del 40% Le grandi opere devono ripartire»

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