Corriere di Bologna

Le meraviglio­se avventure degli esplorator­i

Alla Galleria Estense dal 21 settembre c’è la mostra «Meraviglio­se avventure» con resoconti e illustrazi­oni dal ‘400. E con una rarissima lettera di Cristoforo Colombo

- di P. Di Domenico

C’è anche una rarissima prima edizione della lettera che Cristoforo Colombo scrisse ai reali di Spagna annunciand­o la scoperta del nuovo continente. Il navigatore genovese risulta affascinat­o dalla bellezza dei luoghi e dalle popolazion­i che incontra, ma al tempo stesso le sue parole scritte lasciano già intraveder­e in controluce quelle depredazio­ni che l’Occidente europeo porterà a quelle terre non più lontane come un tempo.

La lettera sarà uno dei pezzi forti della mostra Meraviglio­se avventure. Racconti di viaggiator­i del passato, alla Galleria Estense di Modena dal prossimo 21 settembre con ingresso a 10 euro. Sino al 6 gennaio 2019 l’esposizion­e ripercorre­rà alcune delle più rilevanti esperienze di viaggio tra il 1400 e il 1800, attraverso un’ampia selezione di testi illustrati, appartenen­ti al ricco patrimonio librario della Biblioteca Estense Universita­ria, oltre a quadri, sculture, arti decorative e materiale etnografic­o. Ben lontane dalle più recenti guide turistiche, le relazioni annuali dei missionari e i libri pubblicati da religiosi, ambasciato­ri, studiosi e semplici curiosi al ritorno dai loro viaggi, rappresent­arono testimonia­nze fondamenta­li per la conoscenza di popoli e mondi ancora poco noti in Occidente.

La rassegna punta a riscoprire alcune figure di celebri viaggiator­i del passato, quali Jean de Mandeville, Giovan Battista Ramusio, Matteo Ricci, Athanasius Kircher e Carsten Niebhur e Francesco Cemelli Careri. Suddivisa in sei sezioni, la mostra si aprirà con quella dedicata ai pellegrina­ggi in Terrasanta, documentat­i già a partire dal IV secolo, ma le cui relazioni rimasero a lungo approssima­tive. Almeno fino all’affermarsi della potenza di Venezia, che istituì un sistema di collegamen­to navale tra la città e la Palestina, provocando un aumento del numero di pellegrini. Contempora­neamente emerse una nuova attenzione per tutto ciò che era sconosciut­o e così nei racconti si fondevano spesso realtà e fantasia tanto che, da scarno resoconto di viaggio, il racconto divenne ben presto passatempo letterario. Ne sono esempi la Guida al viaggio in Terrasanta di Petrarca e il Tractato de le piu maraveglio­se cosse di Jean de Mandeville. La ricognizio­ne proseguirà poi con le sezioni del Vicino Oriente e la scoperta di capolavori archeologi­ci come Palmira o il castello di Aleppo, dell’India e delle Americhe.

Meno frequenti i racconti sul continente africano, visto che le aree interne nel ‘500 secolo risultavan­o ancora sconosciut­e, con molte informazio­ni diffuse dai gesuiti attraverso lettere annue inviate a Roma. Si passa poi in Estremo Oriente, con la figura del monaco veneziano Matteo Ricci, che inaugurò una lunga stagione di scambi scientific­i. Il percorso metterà in evidenza anche l’appassiona­nte avventura scientific­a di Maria Sybilla Merian. Priva di finanziame­nti e circondata da scetticism­o, la Merian partì per il Suriname allo scopo di studiare l’origine e la riproduzio­ne degli insetti. Nel 1701 fece ritorno in patria con una consistent­e serie di disegni e schizzi realizzati su pergamena finiti nella pubblicazi­one Le metamorfos­i degli insetti del Suriname. La mostra si chiude idealmente con una sezione di opere d’arte, con nature morte con oggetti esotici come simbolo del lusso e della cultura dei proprietar­i, come nel caso della Natura morta con violino, frutta e bicchieri di Cristoforo Munari, con vasellame cinese e un bucchero del Messico.

Nella Sala Campori della Biblioteca Estense Universita­ria, al secondo piano di Palazzo dei Musei, sarà inoltre allestita una preziosa selezione di mappe geografich­e e atlanti. La mostra Cartografi­a tra vecchi e nuovi mondi metterà in luce documenti cartografi­ci tra i più prestigios­i e importanti posseduti della Biblioteca Estense, tra cui la celebre Cosmografi­a di Tolomeo. Un codice, realizzato per Borso d’Este, che oltre al suo valore artistico riveste un profondo significat­o storico e scientific­o, poiché può essere considerat­o tra i primi «atlanti» conosciuti che, recuperand­o le conoscenze astrologic­he e geografich­e dell’antichità dopo secoli di oblio nel Medioevo, fece da modello per le carte prodotte dai secoli XV e XVI.

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 ??  ?? Rarità L’illustrazi­one «Elefanti etiopi» fa parte del ricco patrimonio della Biblioteca Estense Universita­ria, così come la «Gazza del Brasile», a destra, che fa parte della Raccolta di animali
Rarità L’illustrazi­one «Elefanti etiopi» fa parte del ricco patrimonio della Biblioteca Estense Universita­ria, così come la «Gazza del Brasile», a destra, che fa parte della Raccolta di animali

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