Corriere di Bologna

IL FUMO, IL BOATO, L’ANTICA PAURA

- Di Marcello Fois

Èdavvero un esercizio di autoanalis­i profonda guardare le immagini del disastro dell’A14. Certo è un incidente: un malore, una distrazion­e, un colpo di caldo, un colpo di anno. Sta di fatto che un’autocister­na, che conteneva materiale infiammabi­le, ha tirato dritto contro le macchine in coda generando un’esplosione immensa e danni incalcolab­ili. Innanzitut­to in termini di vittime: un morto e un centinaio di feriti fra cui diversi soccorrito­ri. Poi in termini di infrastrut­ture: un’intera corsia del ponte per la tangenzial­e completame­nte disintegra­ta. Si raccontano storie di ordinario eroismo, quello di persone che non sanno nemmeno di essere eroi. Si racconta un boato spaventoso e una paura antica di almeno 38 anni.

Atutti noi è venuto in mente un altro boato, un altro agosto. La Stazione di piazza Medaglie d’oro. E abbiamo avuto paura, paura davvero. Sono passati pochi giorni dalla rievocazio­ne e questo nuovo boato ci ha fatto capire quanto quella ferita antica sia fresca, quanto siamo sensibiliz­zati e quanto dobbiamo restare vigili. Vedere le immagini dell’incidente di Borgo Panigale nell’era dei social è come rivedere i filmati del crollo delle Torri gemelle, quando le enormi colonne di fumo parevano l’espression­e dell’Apocalisse e invece erano solo l’annuncio del crollo. Così questa volta: uno scontro, una colonna di fumo nero e poi l’esplosione enorme, impression­ante. Le sinapsi fanno brutti scherzi, uno dei filmati trasmessi e quello fornito dalla Polizia di Stato, si vede il cratere lasciato dall’esplosione. Quel cratere riconduce ad un altro cratere molto distante da qui. A Capaci. La nostra mente ci ha condotto immediatam­ente a quei fatti, poi la realtà ha avuto la meglio non appena la cortina di fumo si è diradata. Un maledetto incidente. Una distrazion­e, un colpo di caldo. E una paura, e un dolore, tremendi.

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