Breda, spuntano gli investitori stranieri
Il patron della Sira Gruppioni resta alla finestra. E giovedì c’è l’assemblea dei soci
Sarà un agosto caldo per la ex Breda. Dopo l’allarme fallimento lanciato dalla Fiom si rincorrono indiscrezioni su possibili investitori stranieri. Alla finestra anche il patron di Sira, Valerio Gruppioni.
Sarà un agosto caldo quello che attende i 154 lavoratori della ex Bredamenarini di Bologna e i 290 di Avellino. Fra indiscrezioni che si rincorrono e imprenditori, vecchi e nuovi, che manifestano il loro interessamento. Valerio Gruppioni in primis. Secondo voci di corridoio, il patron della Sira Industrie di Rastignano potrebbe rilanciare nuovamente a settembre. Magari presentando una proposta nero su bianco per “salvare” dal fallimento Industria Italiana Autobus, la società per azioni che tre anni fa ha inglobato la storica azienda produttrice bolognese di autobus e la ex Irisbus di Avellino. Parallelamente, da più parti, si accavallano voci su possibili investitori stranieri. «Ci sarebbero anche delle multinazionali interessate», azzarda il segretario regionale della Fiom Emilia-Romagna Bruno Papignani dopo che da un portale online della provincia di Avellino ieri mattina era uscita la notizia lanciata dal sindaco di San Nicola Baronia, Francesco Colella, di un imprenditore straniero disponibile ad affiancare l’ad di Industria Italiana Autobus, Stefano Del Rosso, nella gestione della ex Iribus nella produzione di autobus.
Dopo il nulla di fatto della scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico, insomma, le carte continuano a muoversi. Questa è la settimana della proprietà. Ieri pomeriggio si è svolto il consiglio d’amministrazione mentre giovedì 9 sarà la volta dell’assemblea dei soci. Per ora le bocche sono cucite, ma tutto fa presagire che il mese di agosto, complice la pausa estiva delle linee produttive, sarà decisivo. Nessuno si sbilancia, ma l’obiettivo è lo stesso per tutti: trovare una soluzione che sia una via d’uscita positiva sia per gli imprenditori sia per i lavoratori. Lo spera il patron di Industria Italiana Autobus Del Rosso che ha chiaramente detto che saranno i soci a decidere. E anche il governo che nei giorni scorsi era stato tirato per la giacchetta dalla Fiom della nostra regione. Il numero uno delle tute blu emiliano-romagnole aveva chiesto un incontro politico urgente col vice premier Luigi Di Maio, che aveva dimostrato il suo interessamento per la vertenza incontrando gli operai dello stabilimento di via San Donato il 23 giugno scorso. «L’attenzione su Industria Italiana Autobus è e resta massima — era filtrato sabato dall’entourage del ministro — Il tavolo di crisi aperto al ministero è la sede giusta per affrontare la vicenda».
Nel frattempo, il tempo stringe. Se fossero confermate le voci di interessamenti da parte di investitori stranieri, il presidente della bolognese Sira Gruppioni sarebbe definitivamente tagliato fuori. Interpellato, preferisce non commentare, ma non smentisce il suo rimanere comunque alla finestra. «Bisogna che si trovi una soluzione il prima possibile — ribadisce ancora una volta il segretario regionale della Fiom, Papignani — Per noi la priorità resta una ricapitalizzazione che mantenga la maggioranza pubblica».