«Andrea? Mai una multa»
«Andrea non era sotto stress: forse ha avuto un malore». Parla il titolare del conducente vicentino che ha provocato lo schianto. «Più difficile ipotizzare un colpo di sonno, veniva da due giorni di riposo» racconta. E aggiunge: un uomo prudente, mai una multa.
Barbara, la moglie di Andrea Anzolin, è sotto choc. A proteggerla dalla pressione e dalle domande della gente ci pensano i suoceri, barricati con i figli nella grande casa nella periferia di Agugliaro, paesino di 1.400 anime immerso nei campi di granoturco del Vicentino. «Cercate di capire, è un momento difficile...», spiega la sorella dell’autista. «Chi lo conosceva, ricorderà Andrea per ciò che era, una brava persona». Nient’altro. A parlare sono i colleghi e gli amici del camionista di 42 anni che lunedì si è schiantato con l’autocisterna contro un tir fermo in coda sull’A14 all’altezza di Borgo Panigale. L’azienda per la quale lavorava Anzolin è la «Loro» con sede a Lonigo (Vicenza) che si occupa di trasporto di carburanti.
Mauro Loro, il presidente della ditta, ricorda che «Andrea era con noi dal 2009, l’ho sempre definito un autista modello: totale rispetto dei protocolli, delle soste, mai una multa neppure per eccesso di velocità. Aveva sempre il sorriso stampato sul volto, era legatissimo all’azienda e stimato da tutti». La cronaca del pomeriggio di lunedì, vissuta tra le mura della ditta, è drammatica: il presidente che riceve una telefonata dal centro assistenza che monitora i camion. «Uno dei mezzi ha avuto un incidente». Poi la seconda telefonata: «È sparito il segnale satellitare». L’esplosione aveva già spazzato via l’autocisterna e l’uomo che la guidava. Negli uffici della «Loro», che pura ha 50 dipendenti, si respira ancora un clima da azienda familiare.
«Quando la polizia di Bologna ci ha confermato la morte di Andrea — racconta il presidente — ho voluto dare io stesso la notizia alla vedova, assieme a due dipendenti». Barbara ha pianto. Aspettava suo marito per le 17 e quando ha visto arrivare Mauro Loro ha avuto la conferma dei sospetti avuti guardando le immagini che ormai da ore rimbalzavano da un telegiornale all’altro. Della piccola delegazione che lunedì sera ha raggiunto Agugliaro, faceva parte anche il manager Michele Panin: «Lunedì era partito all’alba per raggiungere il deposito costiero dell’Eni, a Livorno. Lì ha caricato 220 quintali di gpl propano ed è ripartito. Doveva arrivare sulle 15.30. Lo aspet- tavamo. Abbiamo provato a chiamarlo e il cellulare non squillava .... ».
I colleghi ribadiscono che Anzolin non era tipo da distrarsi era alla guida. «Ho guardato quel video decine di volte e non trovo alcuna spiegazione. Di certo non era sotto stress: forse ha avuto un malore», suggerisce il presidente. Più difficile ipotizzare un colpo di sonno: veniva da due giorni di riposo.