«Ho scritto a Toninelli: fate presto Solo il 4% dei tir è dotato di sensori »
Solo il 4,2% dei mezzi pesanti che circolano sulle autostrade italiane è dotato dei più avanzati dispositivi di sicurezza obbligatori per legge dal 2015. Per questo motivo e per mettere a disposizione del governo gialloverde la propria competenza, Franco Fenoglio, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, nel giorno dell’esplosione sulla A14 a Borgo Panigale, ha preso carta e penna e ha scritto al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli. «Bisogna fare presto — insiste il rappresentante di tutte le case estere costruttrici di veicoli industriali che operano nel nostro Paese—, per rinnovare tutto il parco dei tir circolanti servono almeno 15 anni».
Fenoglio, perché ha chiesto un incontro al ministro?
«Sono stato colpito dalle sue dichiarazioni dopo l’incidente in A14. Dopo anni che spingiamo l’acceleratore sull’argomento, è la prima volta che un governo riconosce la necessità di dotare i tir di tecnologie che riducano al minimo la possibilità di errore umano». Quali le priorità che evidenzierebbe?
«Servono investimenti in sicurezza e sostenibilità ambientale. Il 57% dei mezzi in strada è ante Euro 3 e ben il 95,8% di essi non è dotato del dispositivo avanzato di frenata di emergenza e del sistema di avviso di deviazione di corsia».
Le infrastrutture come vanno migliorate? «Servono ovunque smart road, strade intelligenti che dialoghino con le vetture. I mezzi non sarebbero soltanto interconnessi tra loro, evitando ogni genere di sinistro superando l’inefficacia dei controlli a campione di oggi, ma anche alla rete stradale. La strada sarà in grado di localizzarle e fornire loro ogni informazione, dalle code al meteo».
E i conducenti?
«I conducenti vanno formati. Nei prossimi 5 anni avremo bisogno di 20.000 nuovi autisti. Dovranno essere competenti anche sui loro diritti e sulle regole da rispettare».