Corriere di Bologna

Parte a Rimini il meeting Cl Senza 5 Stelle e i big di governo

Non sono stati invitati i vertici dell’esecutivo e i grillini. Dall’Emilia sul palco solo esponenti del Partito democratic­o

- Romanini

Domani si apre il meeting Cl al tempo del governo giallo-verde. Sul palco nessun Cinque Stelle e nessuno dei vertici del governo. Tra gli emiliano-romagnoli invitati solo esponenti del Partito democratic­o.

Sarà anche vero che «le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice» come si legge nel messaggio scelto per l’edizione 2018 del meeting di Cl che si apre domani a Rimini ma di sicuro mai come quest’anno il Movimento di Comunione e Liberazion­e sembra essere fuori dal corso della nuova storia politica del Paese. Un disorienta­mento dovuto al fatto che i nuovi padroni del vapore che hanno vinto le elezioni politiche sono culturalme­nte estranei alla filosofia di Comunione e Liberazion­e. I rapporti non sono buoni, per usare un eufemismo, soprattutt­o con i Cinque Stelle che infatti non sono stati invitati alla kermesse.

Con la Lega i rapporti sono sempre stati buoni anche se anche in questo caso bisogna fare una precisazio­ne: il sodalizio era soprattutt­o quello con il Carroccio di Roberto Maroni mentre rispetto alla Lega di Salvini il Movimento messo in piedi da Don Giussani segna una certa distanza come ha ricordato in un’intervista al Corriere della Sera il fondatore della Compagnia delle Opere, Giorgio Vittadini. A Rimini nei prossimi giorni arriverà il volto rassicuran­te della Lega, il sottosegre­tario Giancarlo Giorgetti. «I Cinque Stelle non sono stati invitati ma non credo che ci tenessero ad intervenir­e. Tutto è cominciato con un intervento delirante di un loro esponente al Meeting del 2015 e noi ci confrontia­mo solo con chi ha voglia di confrontar­si» chiosa Valentina Castaldini, esponente di punta del Movimento a Bologna e in Emilia.

L’intervento a cui fa riferiment­o Castaldini è quello di Marco Fantinati che nel 2015 dal palco della kermesse accusò Cl di essere diventata una «lobby di denaro e di potere» e che oggi fa il sottosegre­tario. Da allora non è cambiato molto e i due Movimenti hanno scelto di percorrere strade parallele, anche se uno dei due movimenti in questo momento esprime un premier (Giuseppe Conte) che non sarà dunque a Rimini.

In tempi come questi dove per ogni problema si richiama

” Castaldini Gli esponenti M5S non sono stati chiamati ma non credo che ci tenessero a venire a Rimini. Tutto è cominciato con un intervento delirante contro di noi di un loro esponente al Meeting del 2015 e noi ci confrontia mo solo con chi ha voglia di confrontar­si e di dialogare. In ogni caso a Rimini si può parlare di cultura e di progetti al di fuori dei luoghi comuni del dibattito attuale

l’intervento dello Stato può apparire temeraria l’iniziativa presa da alcuni parlamenta­ri nelle scorse settimane di dare vita all’intergrupp­o parlamenta­re per la sussidiari­età, anche perché ne fanno parte centristi, azzurri e Dem, in pratica tutti quelli che hanno perso le ultime elezioni politiche. Ma Comunione e Liberazion­e, a costo di essere ai margini del dibattito pubblico in questo momento, continua a puntare su questi temi: per il 21 agosto ha invitato ad esempio il deputato del Pd, il ferrarese Luigi Marattin ad un incontro sul tema, che fa parte dell’intergrupp­o insieme ad altri parlamenta­ri emiliani.

L’altro elemento di curiosità è che tra gli invitati emiliano-romagnoli all’edizione 2018 di quest’anno ci sono praticamen­te solo esponenti del Pd. Sul palco a Rimini saliranno infatti oltre a Marattin anche l’europarlam­entare del Pd ed ex ministro dell’Agri-

Tra gli ospiti il governator­e Bonaccini, Paolo De Castro e Luigi Marattin

coltura, Paolo De Castro e soprattutt­o il governator­e dell’Emilia, Stefano Bonaccini e soprattutt­o ci sarà l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi.

Sembra passata un’era geologica da quando il meeting di Cl segnava la fine delle vacanze della politica italiana e coincideva con la ripresa dell’attività istituzion­ale: negli ultimi 38 anni a Rimini sfilavano i premier, i ministri e dalla città romagnola si impostava l’agenda dell’autunno mentre quest’anno per la prima volta non ci sarà nessuno dei vertici del governo (non sono stati invitati neanche Matteo Salvini e Luigi Di Maio).

«Io ci sarò — spiega Valentina Castaldini — perché il meeting è uno dei posti dove si può ancora parlare di cultura, di progetti e di cose da fare in questo tempo di luoghi comuni e di qualunquis­mo. Però è vero in questo periodo tra di noi c’è grande disorienta­mento, i liberali e i moderati faticano a trovare una casa ma le persone continuano ad incontrars­i. Ci porterò anche mio figlio perché c’è bisogno di dare una speranza per il futuro». Tornando al presente e all’ultima tragedia di Genova, Autostrade ha deciso di rinunciare al suo stand. Ci sarà invece la Regione Emilia-Romagna con uno stand coordinato da Apt servizi. Anche la copertura mediatica non è più quella di un tempo. Ieri a parlare del meeting c’era solo Nicola Fratoianni: protestava contro la partecipaz­ione della Regione Marche.

 ??  ?? Tra gli stand Un momento dell’edizione 2017 della kermesse che da 38 anni celebra il Movimento di Comunione e Liberazion­e fondato da Don Giussani
Tra gli stand Un momento dell’edizione 2017 della kermesse che da 38 anni celebra il Movimento di Comunione e Liberazion­e fondato da Don Giussani
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