«Il dossiere sulle opere? Assurdo Roma toglie i fondi e poi pretende»
De Pascale, Anci: lo Stato ha azzerato le risorse, poi chiede come sono state spese
Il dossier chiesto dal ministero dei Trasporti ai concessionari, ma soprattutto agli enti locali, sullo stato di conservazione di ponti e cavalcavia di propria competenza è «un’azione un po’ demagogica». Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, deve districarsi come tanti primi cittadini tra limiti di spesa e necessità d’intervenire su manutenzione e consolidamento delle infrastrutture del suo territorio. A maggior ragione come presidente dell’Anci regionale conosce bene la situazione delle ex province: «È un paradosso chiedere loro come hanno investito». Perché demagogica?
«Da anni non hanno risorse a disposizione ma accentrano competenze enormi su ponti e viadotti, per non dire delle scuole. Ora lo Stato, in questo caso il ministero dei Trasporti, chiede loro come hanno investito. Sono state lasciate all’abbandono e non hanno la minima possibilità di stanziare fondi adeguati per quegli interventi. Ecco perché la richiesta suona beffarda».
Quali sono le possibili infrastrutture critiche in regione?
«Ci sono opere che risalgono agli anni ‘50 e ‘60 e al netto di quelle di competenza di Autostrade, rispetto alle quali non ho modo di stabilire se e come sono state sottoposte a manutenzione, ce ne sono altre e tante di competenza degli enti locali e di Anas. Detto dei primi, il ragionamento è replicabile anche sul concessionario che solo negli ultimi anni ha avuto un incremento di risorse mentre è stato a lungo sottodimensionato. Cosa dobbiamo pensare sia accaduto negli anni passati? Che interventi sono stati fatti?»
Proprio per questo dopo la tragedia di Genova il ministero ha chiesto una ricognizione degli interventi.
«E questo è giusto, purtroppo però ci si arriva solo dopo le tragedie. Si fa tutto nell’emergenza, quando servirebbe prevenzione. Anche questo screening fatto in fretta e furia...mah. Arriveranno migliaia di informazioni che andranno gestite e come? Non mi pare indice di grande serietà. Detto poi del concessionario, il tema caldo sono le risorse di Comuni e province. Il Comune di Ravenna ha stanziato quest’anno dieci milioni di euro per interventi sui ponti. Pensa che possano bastare?».
Non bastano?
«Beh considerando il territorio, con un grande numero di fiumi e conseguenti collegamenti stradali per aggirarli, direi proprio di no. Dobbiamo demolire un ponte e costruirlo da zero, senza contare gli altri interventi. Non navighiamo nell’oro, anche se in questi anni abbiamo fatto gare per fare controlli sulla staticità delle opere. Tuttavia, proprio per segnalare il problema dei finanziamenti, l’anno scorso ci siamo dovuti rivolgere alla magistratura».
A quale scopo? «Abbiamo presentato una serie di esposti in diverse procure d’Italia nelle quali facevamo presente che non c’era- no risorse adeguate per garantire gli interventi di sicurezza. Un modo per lasciare agli atti quelle enormi difficoltà dei Comuni e soprattutto delle ex province. Naturalmente questo stato di cose ha poco a che vedere con questo governo ma affonda le radici sopratutto nel passato».
Ieri il consigliere dei Cinque Stelle ha chiesto che sia un ente terzo, la Protezione civile, a fare le verifiche sui tratti di competenza di Autostrade.
«La Protezione civile ha altre competenze e non può essere certo gravata da questo compito. Trovo corretto che chi fa i controlli non sia il concessionario, ma questo è già previsto dalla proroga del 2007 con la vigilanza affidata ad Anas e a una struttura del ministero dei Trasporti».
” La denuncia Abbiamo fatto esposti in Procura per dire che non c’erano soldi per gli interventi di sicurezza