Corriere di Bologna

LE BICI DI TPER, CONTRATTO FINO AL 2020

Ma il contratto scadrà solo nel 2020

- Di Beppe Facchini

Il futuro del bike sharing sarà rosso o arancione? Il successo delle Mobike, arancioni, fa una prima vittima. Le oltre 200 bici rosse gestite da Tper. Che però hanno un contratto fino al 2020.

Rosso o arancione: di che colore sarà il futuro del bike sharing all’ombra delle Due Torri? Il successo di Mobike, che a due mesi dal battesimo in città aveva già superato quota 200mila noleggi, lascia pochi dubbi: presto, a Bologna, di rosso non ci saranno più le oltre 200 biciclette del servizio «C’entro in bici». Cioè dell’altro (primo) servizio di bike sharing attivo in città già dal 2005 e gestito, in convenzion­e con Palazzo D’Accursio, prima da Atc e poi da Tper nell’ambito del contratto alcuni requisiti.

Il paragone con il nuovo bike sharing è impietoso: per esempio è necessario possedere un abbonament­o per il trasporto pubblico locale, essere residenti nel Bolognese o studenti universita­ri. Nonostante le apparenti restrizion­i, nel 2016 gli iscritti sono stati comunque 6.171, che erano saliti a 6.630 nel 2017: basteranno questi numeri a salvare le vecchie bici a noleggio dal viale del tramonto? «Prima vediamo come va la rimodulazi­one del servizio iniziata con l’arrivo del nuovo bike sharing», risponde l’assessore alla mobilità Irene Priolo. E il riferiment­o è a quello che la stessa Priolo definisce un tentativo di «second life» per una flotta potenziata appena tre anni fa, da 185 ai 216 mezzi attuali. «Prima di rottamarle vogliamo capire se queste bici si possono riutilizza­re in altri ambiti — dice l’assessore —, magari offrendo un servizio aggiuntivo vicino alle fermate Fsm». Alcune rastrellie­re sono quindi già state dislocate nei pressi delle stazioni del Servizio ferroviari­o metropolit­ano di Borgo Panigale, Mazzini, San Vitale e San Ruffillo. In base alle disposizio­ni contrattua­li, l’amministra­zione comunale si è infatti riservata «la facoltà di sopprimere, rilocalizz­are o rimodulare il servizio». E così sta facendo, anche perché offrire una seconda chance a delle biciclette di fatto già spacciate non costa nulla. È vero, la convenzion­e prevede per le casse comunali un contributo annuo di 50mila euro in favore di Tper ma, precisa Priolo, non si tratta di una cifra che grava sul bilancio, in quanto il finanziame­nto è già previsto nel contratto per il piano sosta. «Nonostante il successo di Mobike, il servizio C’entro in bici non è scomparso — riprende l’assessore —. Se le analisi saranno chiare anche prima del 2020, siamo pronti a dismettere tutto in anticipo. Di sicuro, alla scadenza della convenzion­e — conclude Priolo —, il vecchio servizio non sarà riproposto».

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