Corriere di Bologna

Panini, addio edicole: ma solo i fumetti

L’annuncio della divisione «Comics» dell’azienda simbolo delle figurine

- Testa

La Panini Comics ha deciso che dal 2019 punterà di più sulle fumetterie, sempre più numerose su tutto il territorio nazionale, a discapito delle edicole. Lo ha annunciato il direttore editoriale Marco Marcello Lupoi in un «messaggio alla nazione!» pubblicato sul sito della casa editrice e che ha messo in allarme il sindacato degli edicolanti da anni preoccupat­o per la crisi di settore e per la continua chiusura dei chioschi.

La Panini Comics ha deciso che dal 2019 ridimensio­nerà il canale edicole in favore delle fumetterie, sempre più numerose su tutto il territorio nazionale. Lo annuncia il direttore editoriale Marco Marcello Lupoi in un «messaggio alla nazione!» datato 10 agosto pubblicato sul sito della casa editrice e che sta già mettendo in allarme gli edicolanti di mezza Italia. «Davanti al progressiv­o declino della distribuzi­one in edicola (un canale in cui il numero dei punti vendita cala di mese in mese) — scrive nero su bianco Lupoi — per gli albi regolari faremo affidament­o sempre più sul canale delle fumetterie». La comunicazi­one riguardere­bbe al momento solo i prodotti della Panini Comics, una divisione della storica Panini Spa e di fatto succursale italiana della Marvel, casa madre dei tanti supereroi che fanno impazzire da più di 80 anni i ragazzini di tutto il pianeta. Ma il timore è che piano piano questa scelta si espanda a tutto il mondo Panini e, quindi, anche al comparto delle mitiche figurine. Prime fra tutte quelle dei calciatori. Sarà un caso, ma intanto le figurine degli Avengers che dovevano restare in edicola fino a dicembre hanno cominciato a sparire dai chioschi, risultando reperibili più facilmente nei punti vendita della grande distribuzi­one che si teme diventi, complice la continua chiusura delle edicole, il grande braccio per l’acquisto di giornali et similia. Il sindacato nazionale degli edicolanti Sinagi, affiliato alla Slc Cgil, è già sul piede di guerra. E alla vigilia di Ferragosto ha inviato una lettera al fulmicoton­e a Lupoi. «La prima immagine che ci è balenata per la mente è quella dei topi che scappano da una nave che affonda — sottolinea il segretario generale Sinagi, Giuseppe Marchi- ca — Le edicole non sono una nave che affonda, ma una struttura economica solida e con un futuro, per quanto in crisi come tutto il sistema editoriale». E poi l’attacco: «Una più attenta riflession­e — prosegue Marchica che invita i giornalai di tutta Italia a favorire le scelte della Panini Comincs consiglian­do ai clienti di rivolgersi direttamen­te alle fumetterie — ci porta all’amara consideraz­ione di come questo grande gruppo sia del tutto privo di quel senso industrial­e ed etico che ha contraddis­tinto gli imprendito­ri del passato, quelli veri».

Raggiunto in serata, il product manager di Panini Comics, Renato Franchi, rassicura il sindacato degli edicolanti. «L’abbandono del canale edicole riguarda solo una parte della nostra produzione, quella più di nicchia — ci tiene a precisare — Certo, stiamo ripensando i nostri canali distributi­vi, ma certamente non per i nostri prodotti più popolari». Gli albi di Hulk e doctor Strange, tanto per cominciare. Il marchio Panini, insomma, almeno per il momento continuerà a rappresent­are una delle grandi attrazioni per i clienti delle edicole. Per il futuro, si vedrà.

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