Il Bologna chiude con la cassa piena Bene in mezzo, più lacune altrove
Non è stato investito interamente il tesoretto delle cessioni. Santander la scommessa, ottimo Skorupski
Dopo un mese e mezzo abbondante di trattative, il mercato del Bologna si è chiuso senza colpaccio, con la cessione del miglior giocatore, con diversi milioni ancora in cassa e senza numero 10, per la prima volta nell’ultracentenaria storia rossoblù. E se quella sul numero più iconico è solo una questione relativa — vista anche la scelta di Destro di cambiare, tornando all’antico 22 — le altre questioni generano interrogativi e curiosità che solo l’impatto con il campionato di serie A potrà sciogliere.
Il computo finale — ma l’ufficialità delle cifre si avrà solo dalla pubblicazione dei bilanci — parla di un saldo positivo di circa 7,5 milioni, visti i 44 milioni incassati (25 per Verdi, di cui 5 però da girare al Milan, 5 per Masina e 4 per Mirante) a fronte dei 31,5 milioni spesi sul mercato in questa sessione estiva (9 Skorupski, 6 Santander, 5 Svanberg, 1,5 tra Corbo e Calabresi) senza contare i bonus a rendimento o i futuri riscatti legati a determinate condizioni come quelli in entrata di Mattiello (3,8 milioni) e Danilo e in uscita di Ferrari (4 milioni), Oikonomou e Petkovic. Non ha previsto giri di denaro, invece, lo scambio con il Sassuolo tra Di Francesco e Falcinelli, per quanto le due valutazioni da circa 10 milioni abbiano fatto senza dubbio bene al bilancio di entrambi i club.
Con il cambio di guida tecnica era previsto un mercato meno invasivo, ma alla fine delle trattative il Bologna ha salutato i due elementi di maggiore prospettiva (Verdi, salutando 10 gol e 10 assist, e Di Francesco) confermando Pulgar — richiesto da diversi club e con un contratto in scadenza 2020 da rinnovare a breve, per non fare il bis della questione Masina — e cercando di inserire qualche forza fresca come Svanberg e Corbo, a caccia di future plusvalenze, richiamando Paz dal prestito al Lanus (1,5 milioni per lui, versati però l’anno scorso), muovendosi sullo svincolato Dijks e facendo allin davanti su Federico Santander, elemento che ha portato alla maggior spesa cash dell’estate e firmato con un quadriennale da un milione l’anno.
Il reparto che senza ombra di dubbio è migliorato è la porta, dove il club ha fatto una operazione decisamente intelligente come Skorupski, firmando il portiere del futuro con un quinquennale e mettendo le mani su uno dei numeri 1 più affidabili sul mercato. Il resto è un punto interrogativo dove il giudice sarà senza dubbio il campo: tutto da verificare il peso dell’attacco, dove il quozientegol sembra legato alle cifre di Santander, certamente di buon livello per gli obiettivi rossoblù il centrocampo mentre in difesa si è perso molto tempo, arrivando in extremis al rattoppo Danilo in un settore che aveva bisogno di maggiori certezze.