Robot, si riparte dall’ex Gam
Andrew Weatherall, Daniele Baldelli, Ross From Friends e tanti altri Storici nomi della dance hall dal 15 settembre nel vecchio spazio dell’arte, al Mambo e al Link
Si riparte dal passato. Da quei club e quei luoghi che oggi non ci sono più ma evocano ricordi che non sbiadiscono nella memoria. Esattamente come quello da cui inaugurerà la decima edizione di Robot Festival, in programma il 15 settembre e poi dal 27 al 29: l’Ex Gam, che si aggiunge al Mambo e al Link.
Quel luogo è parte della storia di Bologna e dell’arte contemporanea internazionale. Basti dire della prima, rivoluzionaria, Settimana della Performance del 1977, termine e linguaggio nuovi, portati in questo spazio suggestivo di fianco alla Fiera da Francesca Alinovi, Renato Barilli e Roberto Daolio. E ricordare, su tutti, Imponderabilia, la performance diventata tra le più celebri della storia di Marina Abramovic e il compagno Ulay, nudi all’entrata della galleria. Il parallelismo è tutt’altro che improprio. Come quella performance storica non è relegata nel passato, con lo stesso atteggiamento sono stati scelti i primi artisti che faranno parte del cartellone di questa decima edizione. Così troviamo i nomi di chi quella storia legata alla pista da ballo l’ha cambiata davvero.
Andrew Weatherall, per dire, è uno di questi. I suoi remix sono imprescindibili, la creatività è sempre stata la sua forza. E oggi, con la sua barba lunga da hipster, guarda alla sua carriera costellata di successi senza mai un seFrom gno di cedimento, dall’attività di producer in Sabres Of Paradise, Two Lone Swordsmen – ma ha remixato lavori di Björk, Siouxsie Sioux, The Future Sound of London, New Order, Manic Street Preachers, My Bloodie Valentine, per dirne alcuni - a quella da solista. Dall’Inghilterra di Weatherall all’Italia, o per meglio dire la Romagna, di Daniele Baldelli. Il nome è legato al Cosmic, locale alternativo che fondò, e di conseguenza al «cosmic funk», nuovo modo di trattare la musica che ha inventato da zero e di cui ancora non si conoscono rivali, tanto che The Guardian lo ha inserito tra i dieci artisti che hanno innovato la musica elettronica. Classe 1952, oggi Baldelli prosegue l’attività di dj in tutto il mondo. Abbiamo parlato di ponte tra passato e futuro, di ieri e domani in continuo dialogo.
E i nomi dei primi giovani ospiti a Robot Festival accreditati per diventare le grandi star dell’elettronica di domani — anch’essi, comunque, sempre in bilico tra il rispetto e la necessità di rileggere il passato, decifrare il presente e scrivere pagine ancora vuote— sono Young Marco, che lo immaginiamo già arrivare dalla sua Olanda con la sua sterminata collezione di vinili pronto a rivaleggiare con quella di Vladimir Ivkovic (anche se crediamo sarà difficile raggiungere il numero di oltre 65 mila vinili di Daniele Baldelli). Direttamente da Londra giungerà a Bologna Ross Friends, leader indiscusso della “lo fi house”, per l’occasione eccezionalmente in formazione live, proprio per dare maggiori sfumature al genere di cui è re.
Arriva poi da New York City Levon Vincent, che rileggerà la musica techno rallentando le pulsazioni. Spazio anche alla Nts Radio, ovvero il network più seguito dai giovanissimi, con Elena Colombi. Spazio anche a djset inusuali, come quello su cassetta di Awesome Tapes from Africa, con escursioni nella storia della musica africana, per alleanze live su palco tra deep house di Midnight Conversation, jazz elettronico da Napoli (Nu Guinea) e disco italiana, che è un po’ come rivivere la riviera romagnola degli anni ‘90 oggi, con i Capofortuna. Ai nomi nuovi si aggiungono i graditi ritorni, da Caterina Barbieri con un nuovo live immersivo, alla bolognese Suz che presenta Crossroads, in inedito «electro quintet», fino agli architetti di luce e suono Quiet Ensemble con l’installazione site-specific Unshaped. E spazio, infine, a parecchia Italia— anche in forma di omaggio alla «Italo disco» — dentro un contesto internazionale i cui nomi di oggi rappresentano solo la prima tranche di ospiti.