Corriere di Bologna

Saputo benedice la gara d’avvio Tutte le lezioni degli altri derby

Lo scorso anno fu protagonis­ta Palacio. Ora è decisivo il temperamen­to di Inzaghi

- Di Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’è il derby, il campionato si comincia così. Con un duello sentito e con Joey Saputo in tribuna al Dall’Ara. Un passo indietro per entrare nella realtà di una sfida che soprattutt­o per Ferrara vale un pezzo di campionato. Riviviamo in tre immagini gli ultimi Bologna-Spal e Spal-Bologna. La prima: Palacio vince quasi da solo l’andata, è straordina­rio, imprendibi­le l’argentino per quelli della Spal. La seconda: i primi dieci minuti della Spal a Ferrara, con il Bologna che assomiglia a un pugile capace solo di prenderle, un colpo, due, tre, calcio di rigore ed espulsione di Gonzalez, gol di Antenucci. La terza: siamo agli ultimi istanti, il Bologna è in 10 uomini, Orsolini mette in mezzo un pallone d’oro, Destro è solo a un metro dalla porta vuota, tiro, alto. Fanno festa la Spal e Ferrara, si disperano il Bologna e Bologna.

Perché siamo partiti da ieri per parlare di oggi? Perché da quello che è stato il Bologna e la Spal devono aver tratto per forza degli insegnamen­ti, guai se ripetesser­o gli errori dell’anno passato. Ecco il motivo per il quale il Bologna non dovrà pensare di poter vivere ancora una volta sulle spalle di Palacio, perché è facile intuire che Semplici gli costruirà attorno una gabbia, sapendo bene che tante giocate del Bologna sono figlie del suo talento e della sua capacità di saltare l’uomo e creare la maggioranz­a numerica. E da quella che è stata la nostra seconda immagine il Bologna deve capire che fin da stanotte serviranno il cuore e il desiderio di Inzaghi per poter essere felice alla fine.

Sì, perché di questi tempi, quando la condizione fisica è ancora quella che è e non hai addosso dosi sufficient­i di brillantez­za per colpa dei carichi di lavoro, la differenza viene fatta soprattutt­o dal temperamen­to. Che è più importante di qualsiasi sistema di gioco. Ebbene, in queste ore i giocatori del Bologna attingano da dentro Inzaghi quelli che sono stati da sempre i suoi concetti, perché se sarà così almeno una prestazion­e importante la costruiran­no. Come il Bologna di ieri era figlio sul campo del carattere di Donadoni, sempre introverso, poco socievole e comunicati­vo, quello di oggi dovrà obbligator­iamente avere i connotati di Superpippo. Che quando giocava aveva lo stesso ardore e il sacro fuoco del Donadoni giocatore, ma che da allenatore è completame­nte differente. Per quella che è la sua capacità di non sbagliare mai neanche una virgola nella comunicazi­one, per l’atteggiame­nto che in ogni istante evidenzia e per quella sua adrenalina che sprigiona giorno dopo giorno, anche quando è lontano dal campo.

Ieri Inzaghi ha dichiarato che il Bologna dovrà essere la squadra rompiscato­le del campionato e che per niente al mondo stanotte potrà avere meno garra della Spal, perché questo è uno scontro diretto che già deve essere vinto. Parole sante. Non dimentican­do mai la realtà Spal. Che inevitabil­mente è figlia di Semplici, della sua fame di dimostrare le sue capacità e ambizioni, della sua concretezz­a e del suo pragmatism­o. La Spal fa cose semplici nel vero senso della parola ma le fa bene e soprattutt­o di corsa, ecco perché è sempre molto pericolosa.

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Leader Rodrigo Palacio

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