Per i dem «esame» in Fiera Critelli: no al partito federale
Critelli apre ai comitati civici di Renzi. Poi boccia il partito federato di Gualmini e l’idea Pizzarotti
«Quella del Pd federale è una proposta superata e poi per i dem in Regione non è il momento di evocare modelli ma di fare un esame di coscienza. E anche di ripartire all’attacco». Il segretario Pd e deputato, Francesco Critelli prova a suonare la sveglia alla sua comunità politica.
I dem aprono in Fiera la festa più difficile della loro storia e il segretario prova a tracciare la rotta: approva la pro- posta di Renzi di fare i comi- tati civici, chiede a Bonaccini di candidarsi in Regione e at- tacca i Cinque Stelle: «Hanno paura del confronto».
Aprendo la Festa dell’Unità più difficile della storia, la prima in Fiera e lontano dal Parco Nord, il segretario Pd di Bologna, Francesco Critelli dice che «per il partito anche in Emilia-Romagna è arrivato il momento di fare un esame di coscienza» ma che bisogna anche smettere di «fare catenaccio e giocare all’attacco». Reagire insomma alla lunga stasi cominciata con lo choc elettorale dello scorso 4 marzo che ha fatto apparire il partito «come un pugile suonato». Il numero uno dei dem stronca la proposta lanciata quest’estate dalla vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini di dare vita ad un partito dell’Emilia-Romagna, un partito federato sul modello del partito socialista spagnolo. «Ho molto rispetto per chi l’ha proposto, ma mi sembra un’idea un po’ superata, se ne parlava già nel Pds quando mi sono iscritto nel 1994. Da questi territori si può dare un contributo importante ma anche qui, nella nostra regione, è arrivato il momento non solo di evocare modelli ma di fare un’analisi e un esame di coscienza su quelli che sono stati gli ultimi mesi perché non vorrei che dimenticassimo che anche qui abbiamo perso le elezioni». Al contrario, Critelli vede di buon occhio la proposta di Matteo Renzi (che forse arriverà alla Festa anche se per ora non è inserito nel calendario dei dibattiti) di dare vita a comitati civici in giro per l’Italia per fare opposizione al governo giallo-verde.
Per Critelli il governatore Stefano Bonaccini deve assolutamente ricandidarsi per il bis in Regione perché ha fatto bene anche se naturalmente ci possono essere cose da correggere e da migliorare. Nettamente contrario invece all’ipotesi che il centrosinistra appoggi una eventuale e clamorosa candidatura di Federico Pizzarotti nel caso in cui Bonaccini si candidi alla segreteria nazionale del Pd.
Non è facile per Critelli, alle prese con un’edizione della Festa piena di incognite, tracciare il solco in cui muoversi. Nel suo doppio ruolo di segretario e di parlamentare deve trovare un nuovo orizzonte su cui schierare il partito. Ma i problemi fuori da Bologna sono così gravi e urgenti che per certi versi ha più agibilità politica in questo momento.
Di sicuro ha le idee chiare sui Cinque Stelle che hanno declinato gli inviti a partecipare e a confrontarsi alla Festa. «Si vede che sono abituati al format dell’«one man show — dice Critelli — a quei 20-30 minuti, magari diretti da Rocco Casalino via whatsapp. Ma quando poi c’e’ da sedersi davanti a una platea neutra o non di affezionati della Casaleggio, o quando magari gli metti di fianco qualcuno capace di snocciolare dati e verità, scappano. Non è una novità».
Nella lista dei dibattiti ci sono tutti i dirigenti di prima fila del Pd, c’è il segretario dei dem Maurizio Martina e manca ancora Matteo Renzi che è stato invitato e che alla fine potrebbe aggiungersi al programma ufficiale nel quale al momento non è presente. Ci sarà poi la consueta intervista di fine estate al sindaco di Bologna, Virginio Merola e ci sarà, sabato 25 agosto, il duello tra il governatore Bonaccini e il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, unica incursione di centrodestra. Si parlerà soprattutto di autonoma ma anche dei tanti temi di attualità politica. Per la prima Festa all’epoca del governo giallo-verde la strada è lunga e in salita.