La sala dedicata ai profughi, quella a Moro
La curiosità
Di sicuro il Pd di Bologna non ha paura di andare controcorrente. Dopo la sberla presa a livello nazionale il 4 marzo e soprattutto con il clima di consenso che circonda il pensiero di Matteo Salvini sull’immigrazione, i dem di Bologna hanno deciso di dedicare la sala dibattiti centrale dell’edizione 208 della Festa alle vittime del Mediterraneo. Una scelta forte ma difficilmente contestabile. Ancora più controcorrente invece la scelta di continuare la raccolta di firme per una legge sullo Ius Soli, per dare la cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se in realtà la legge che proponeva il Pd era una sorta di Ius Soli temperato
. «Salvini intercetta un sentimento che c’è nel Paese — osserva Critelli — ma qual è l’idea alternativa che il centrosinistra vuole mettere in campo? Abbiamo bisogno di un Pd da combattimento, più che di tatticismi».
Ma il Pd di Bologna ha pensato di dedicare un’altro spazio della Festa alla memoria del leader della Democrazia Cristiana, Aldo Moro a 40 anni dalla sua morte. «In tempi di selfie sulle spiagge ricordiamo un politico che aveva il senso delle istituzioni» ha detto il responsabile dei dibattiti della Festa, Luigi Tosiani. Che poi ha ricordato l’intervista della figlia Agnese Moro di questi giorni. «Quando andavamo in spiaggia – raccontò allora Agnese Moro – papà indossava sempre la giacca e quando gli chiedevo una spiegazione lui mi rispondeva che essendo un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile». Tosiani ammette che i tempi sono cambiati e che nessuno chiederebbe più ad un politico di andare in spiaggia con la giacca e la cravatta. Ma da lì, al leader della Lega Matteo Salvini che è immortalato da settimana in spiaggia a torso nudo, osserva il dirigente dem, ci potrebbe essere una via di mezzo.