Per fortuna che c’è Destro
Mattia torna ad allenarsi con il gruppo e fra tutte le punte rossoblù è ancora la più pericolosa: è sicuro di riprendersi il suo posto
Per fortuna che c’è Mattia Destro. E che ieri ha ripreso ad allenarsi con il gruppo. Pensatela come volete e la pensino come vogliono anche a Casteldebole, almeno per noi è sempre bello sapere che Destro c’è. E lo ringraziamo anche per aver detto no anche alla Sampdoria, perché dopo quello che abbiamo visto domenica contro la Spal il Bologna eccome se avrà bisogno anche di Destro. Che è stato informato dal suo procuratore sul desiderio della Samp, ma ancora una volta ha detto a Luca Puccinelli che non si sarebbe mosso. A fine mercato il Bologna ha tenuto a far sapere di non essere mai stato chiamato da Sabatini, ma anche se prendessimo per buona questa versione la verità è che Destro non ha consentito che la trattativa cominciasse. Vai a sapere se è lo stesso uccellino che ha cantato alle orecchie di Aurelio De Laurentiis su Pallotta che «sarebbe legato in qualche modo anche al Liverpool» (dalla Roma è arrivata una ferma e sdegnata smentita), perché anche sul tema Destro qualcosa ha sussurrato, e cioè che in caso di sì del giocatore qualcuno della società rossoblù sarebbe stato disposto a darlo e qualcun altro no, avendo l’occhio più lungo ed essendo magari anche più realista. Poi anche per un altro motivo: Destro sarebbe stato sostituito da… Avenatti. Come dire: c’è un limite a tutto. Destro ha motivato il no alla Samp con la voglia di non lasciare Bologna e il Bologna da sconfitto, e anche per la sua convinzione di potersela tranquillamente giocare con gli altri attaccanti rossoblù. Come dargli torto, perché in questo Bologna l’unico che deve avere sempre il posto assicurato quando sta bene fisicamente è Rodrigo Palacio, che ha quasi 37 anni. Avete capito perché siamo felici che Destro sia rimasto? E lo diciamo da settimane, non solo dopo quanto è accaduto contro la Spal. Volendo sperare che Santander con il passare dei giorni diventi un attaccante affidabile, perché se continuasse a lungo a essere quello di domenica sarebbe una palla al piede. Come è stato accusato di essere più di una volta Destro. Il quale nell’annata dispari ha comunque segnato 6 gol e in quella pari ne ha fatti 11. Ora, che Destro ci abbia messo anche tanto del suo in questi suoi campionati deludenti a Bologna lo abbiamo scritto un centinaio di volte, ma senza voler tornare su quello che è stato fino a giugno prendiamo quello che è accaduto tra luglio e agosto. Nel corso di questi mesi il Bologna è rimasto ancora una volta in mezzo al guado. In questo senso: vuoi fargli capire che deve andare via? Bene, lo lasci a casa e lo fai allenare da solo mettendogli a disposizione un preparatore atletico. Invece è successo che il Bologna lo ha portato in ritiro e poi gli ha comunicato che sarebbe stato la quarta punta, avendo davanti Palacio, Santander e Falcinelli. Magari potrà anche averlo fatto per motivarlo, ma conoscendolo ormai da tre anni avrebbe dovuto muoversi in un altro modo. Un luogo comune: Destro non rincorre e non aiuta rispetto a Santander che come minimo ti consente di giocare sempre 11 contro 11… Se Santander si avvicinasse all’Inzaghi attaccante potrebbe andare bene, ma sarà mai così? E allora l’Inzaghi tecnico dia a Destro le stesse opportunità che dà a Santander e a Falcinelli. Anche perché tra una corsa in meno e un gol in più, è più costruttiva la seconda.
Il tira e molla
Divergenza di idee nel club sulla sua cessione, ma l’attaccante ha detto subito no alla Samp