«L’ultima partita», sguardo sulla malattia
Lo spettacolo di Mascitelli al Meeting di Rimini
Teatro e sport sono un binomio che va sempre più di moda. Raccontare l’impegno di una disciplina sportiva, la lotta per arrivare a un risultato confrontandosi con avversari o con elementi avversi è una struttura drammatica elementare. Ricordiamo testi come La maratona di New York di Edoardo Erba o spettacoli come il Pantani di Marco Martinelli e del Teatro delle Albe.
Stasera al Meeting di Rimini si può vedere L’ultima partita, un’opera dedicata a un grande sport da noi ancora poco diffuso, il baseball. «Un gioco di guerra, affascinante, che consiste in conquistare basi, partendo da una casa-base», racconta l’interprete e autore Mario Mascitelli, attore che ha debuttato con il grande Vittorio Gassman a 18 anni e che poi ha fondato il Teatro del Cerchio di Parma, che tuttora dirige. Lo spettacolo non è soltanto il viaggio in un gioco che oltreoceano rapisce milioni di appassionati. È anche un racconto della vita di uno dei suoi campioni più amati, Lou Gehring. «C’è una bella storia da raccontare e c’è la possibilità di aiutare la ricerca per combattere una terribile malattia», ha dichiarato Mascitelli. Gehring, idolatrata prima base dei New York Yankees, capace di giocare 2130 partite consecutive (un record battuto solo nel 1995), si ritirò a 36 anni nel 1939 perché affetto da Sla, una malattia allora poco conosciuta, che fu battezzata proprio «morbo di Gehring». Il campione morì nel 1941. L’anno dopo fu realizzato un film con una star come Gary Cooper, che volle girare senza controfigure le scene sportive. Alla pellicola partecipò un altro campione come Babe Ruth.Anche Mascitelli il baseball non solo lo ama, ma lo ha pra- ticato, giocando nel massimo campionato italiano oltre 400 partite con squadre diverse. Questo lavoro teatrale nasce dalla passione e da un lungo lavoro di ricerca. Spiega l’interprete-autore: «Esemplifica una parola che è nel titolo del Meeting di Rimini di quest’anno, la forza (il titolo è Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice, ndr). La forza per riuscire a diventare un giocatore e poi la signorilità con cui una volta scoperta la malattia Gehring non l’ha fatta pesare su chi gli stava intorno, mettendo sotto gli occhi di tutti solo il suo bel sogno di diventare campione».
Lo spettacolo, al teatro Novelli di Rimini alle 21.30, gode del patrocinio della Federazione italiana di baseball softball.