Corriere di Bologna

I musicisti di strada con la laurea in tasca

Ultime tre serate del festival dei musicisti di strada a cui partecipan­o artisti come Phil Assheton, professore di statistica a Lincoln, e l’ingegnere David Owens

- Marina Amaduzzi

«La musica è il piacere che la mente umana prova quando conta senza essere conscia di contare», diceva Leibniz. Lo sa bene Phil Assheton, nome d’arte Piano Busker, uno dei musicisti invitati al Buskers Festival, la rassegna internazio­nale in corso fino a domani nelle vie e nelle piazze di Ferrara.

Dopo aver preso un dottorato in matematica è infatti diventato professore all’Università di Lincoln, nel Regno Unito, dove insegna statistica in un corso di psicologia. Piano Busker ha 36 anni ed è solo uno dei musicisti laureati o dalla doppia vita di questa edizione. Ama la matematica, che concepisce in modo creativo. Durante la settimana è all’università, ma nel weekend gira con i suoi due pianoforti, che riesce a suonare contempora­neamente. «Faccio il lavoro che amo, ma la musica gli dà un colore in più», racconta prima di prepararsi per una nuova esibizione tra le affollate strade ferraresi. Phil Assheton ha cominciato a suonare il pianoforte da quando aveva circa 6 anni. «La musica e la matematica sono complement­ari — assicura —. Molti musicisti sono portati per la matematica e viceversa, anche se le persone ne hanno una concezione diversa». Lo scorso anno, nella sua prima esperienza fuori dal Regno Unito con i suoi due pianoforti che ha suonato in giro per l’Europa per tre settimane, è approdato a Ferrara nei giorni precepassi­one denti il festival. Ha incontrato per caso per strada Roberta Galeotti, la responsabi­le dei musicisti invitati, e da lì è nata l’idea di partecipar­e quest’anno. «Suono la musica che mi piace — svela il musicista — quella in cui posso perdermi». E lo si nota osservando­lo suonare, completame­nte immerso nell’arte di produrre suoni, fra melodie celtiche ed elettronic­he, che si ripetono e si trasforman­o. Come la matematica.

Assheton non è l’unico busker con la laurea in tasca. L’irlandese David Owens, ad esempio, è laureato in ingegneria e ha lavorato in una delle principali società di software statuniten­si prima di decidere di cambiare vita e dedicarsi solo alla musica. Ha girato tante città irlandesi con il suo pianoforte, ma a Ferrara suona una speciale tastiera, incantando il pubblico con la sua musica dolce e coinvolgen­te. Tom Monohan è uno dei musicisti del complesso The Gin Bowlers. Quarantuno anni, originario di Londra, suona il trombone da quando era ragazzo, dopo aver frequentat­o lezioni per imparare a suonare strumenti della famiglia degli ottoni. Ora vive a Bristol, la città sede dei musicisti di tutta la band, ma ha alle spalle una vita da architetto. Si è infatti laureato all’Università di Glasgow, in Scozia, ed ha lavorato per sei anni in uno studio di architettu­ra. «Quando suono penso anche alla distribuzi­one degli spazi — racconta Monohan —. La per l’architettu­ra non è svanita, ma credo che la vita sia migliore con la musica e fare il musicista mi permette di viaggiare molto». Con il suo gruppo si esibisce a Bristol e in altre città, come la capitale inglese e la sua metro esterna, la Overground. Tom non è l’unico laureato del gruppo. Joss Murray ha una laurea in arte al London Art College. Per il pubblico del festival ha realizzato una serie di disegni che rappresent­ano i musicisti che suonano nel contesto della città. Laureato in economia e commercio, il modenese Riccardo Moretti, in arte Tribal Need, è uno dei buskers storici in diverse città. Dopo la laurea comprò il suo primo didjeridoo e fu tra i primi a suonarlo sotto i portici di Modena oltre venti anni fa. Ora vive a Città del Capo per circa 6 mesi l’anno e conserva i suoi tre didjeridoo tra la città sudafrican­a, Modena e Berlino, dove si esibisce a Mauerpark e in altri luoghi. Al festival arriva anche nelle vesti di maestro dei laboratori per insegnare agli spettatori a suonare e realizzare strumenti a Palazzo dei Diamanti. Ancora tre serate per gustarsi la musica dei busker, dalle 18 in avanti. E domenica gran finale in piazza Castello dalle 21. Info: ferrarabus­kers.com

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Invitati Tra i buskers che sono stati invitati al festival di Ferrara ci sono Phil Assheton (a sinistra) e David Owens
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