Corriere di Bologna

E Bonaccini sbotta: «Basta con le boutade parlerò solo con Conte»

«Bloccare l’infrastrut­tura è una scelta incomprens­ibile e immotivata»

- Di Olivio Romanini

Per lungo tempo è stato alla larga della mischia nella speranza che le dichiarazi­oni in libertà sul Passante autostrada­le di Bologna di esponenti del governo e del sottogover­no fossero solo chiacchere estive. Ma l’uno due degli ultimi giorni, il congelamen­to della conferenza dei servizi sul Passante di mezzo da parte del ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli e la riapertura dell’opzione Passante Sud messa in campo in un’intervista al Corriere di Bologna

del leader della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, hanno convinto il governator­e dell’Emilia Stefano Bonaccini che è il momento di intervenir­e in prima persona per provare a difendere un’opera da 750 milioni di euro che dovrebbe, il condiziona­le è d’obbligo, risolvere il problema della congestion­e del nodo di Bologna. In sostanza Bonaccini, che è anche presidente della conferenza Stato-Regioni fa capire chiarament­e che non si fida più di nessun ministro e che proverà a rivolgersi direttamen­te al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Il governo ha sostanzial­mente congelato il Passante di mezzo rinviando a data da destinarsi la conferenza dei servizi. Siamo davanti ad un atto concreto dal significat­o molto chiaro, come valuta questa decisione?

«Siamo davanti ad una scelta incomprens­ibile e immotivata — spiega Bonaccini — perché da oltre due mesi ho chiesto al ministro Toninelli un incontro per discutere della questione e ad oggi la risposta è questa, si blocca e si rinvia. Senza nemmeno aver avuto il tempo non solo di incontrarm­i, ma nemmeno di sentirci al telefono. Sempliceme­nte surreale».

I Cinque Stelle propongono invece di realizzare solo la banalizzaz­ione mentre il leader della Lega Matteo Salvini rilancia il progetto di un Passante a sud che però

vede contrari gli enti locali. Che ne pensa della situazione che si è venuta a creare?

«Io voglio incontrare il governo per illustrare il progetto già approvato e finanziato, condiviso con Comuni e Province, sindacati e associazio­ni economiche. Sono naturalmen­te disposto al confronto ma non commento boutade estemporan­ee: un governo dovrebbe parlare con una voce sola e possibilme­nte con atti e progetti, non attraverso i giornali sparando tutto e il contrario di tutto. Mi rivolgerò direttamen­te al premier Giuseppe Conte, visto che i suoi ministri hanno idee confuse e contraddit­torie che ci stanno portando alla paralisi».

La sensazione è che si arrivi al nulla di fatto e che si possano perdere davvero i 750 milioni di euro di Autostrade. C’è spazio per agire sul piano legale e per far rispettare l’accordo di programma che prevede la realizzazi­one del Passante di mezzo e al quale erano state collegate molte altre opere secondarie che però il territorio aspetta da molto tempo?

«La Costituzio­ne prescrive che le diverse istituzion­i della Repubblica collaborin­o lealmente nell’interesse dei cittadini: è un principio nobile, oltre che di buonsenso. Io sono pronto a collaborar­e a prescinder­e dal colore politico, come d’altra parte faccio quotidiana­mente con i sindaci e i comuni della mia Regione, senza distinzion­e di bandiera. Se qualcuno dal governo pensa invece di poter colpire l’Emilia per ragioni di partito sarà punito dai cittadini».

Dopo la tragedia di Genova e l’ipotesi ventilata dal governo di togliere la concession­e ad Autostrade è emersa nel dibattito pubblico la proposta che a gestire le autostrade italiane siano direttamen­te le Regioni. Che ne pensa?

«Noi un’autostrada regionale la vogliamo realizzare, ma sparano anche su quella. Ho la sensazione che dal disastro di Genova sia partito un dibattito surreale: ogni giorno qualcuno si sveglia e la spara più grossa. Solo nel governo siamo ormai a tre posizioni diverse. Non è in questo modo o con bandiere ideologich­e che si rimette ordine in una vicenda complessa. Non a caso le poche parole di prudenza e buonsenso che ho sentito in questi giorni sono venute da alcuni miei colleghi presidenti di Regione, che come me temono che si provochi il blocco dei progetti e delle opere. Spero che i governator­i della Liguria Giovanni Toti e quello del Veneto Luca Zaia non appaiano come sovversivi antileghis­ti.

” Un governo dovrebbe parlare con una voce sole, e con atti e progetti Orami ci sono tre posizioni diverse

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