E Bonaccini sbotta: «Basta con le boutade parlerò solo con Conte»
«Bloccare l’infrastruttura è una scelta incomprensibile e immotivata»
Per lungo tempo è stato alla larga della mischia nella speranza che le dichiarazioni in libertà sul Passante autostradale di Bologna di esponenti del governo e del sottogoverno fossero solo chiacchere estive. Ma l’uno due degli ultimi giorni, il congelamento della conferenza dei servizi sul Passante di mezzo da parte del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e la riapertura dell’opzione Passante Sud messa in campo in un’intervista al Corriere di Bologna
del leader della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, hanno convinto il governatore dell’Emilia Stefano Bonaccini che è il momento di intervenire in prima persona per provare a difendere un’opera da 750 milioni di euro che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, risolvere il problema della congestione del nodo di Bologna. In sostanza Bonaccini, che è anche presidente della conferenza Stato-Regioni fa capire chiaramente che non si fida più di nessun ministro e che proverà a rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il governo ha sostanzialmente congelato il Passante di mezzo rinviando a data da destinarsi la conferenza dei servizi. Siamo davanti ad un atto concreto dal significato molto chiaro, come valuta questa decisione?
«Siamo davanti ad una scelta incomprensibile e immotivata — spiega Bonaccini — perché da oltre due mesi ho chiesto al ministro Toninelli un incontro per discutere della questione e ad oggi la risposta è questa, si blocca e si rinvia. Senza nemmeno aver avuto il tempo non solo di incontrarmi, ma nemmeno di sentirci al telefono. Semplicemente surreale».
I Cinque Stelle propongono invece di realizzare solo la banalizzazione mentre il leader della Lega Matteo Salvini rilancia il progetto di un Passante a sud che però
vede contrari gli enti locali. Che ne pensa della situazione che si è venuta a creare?
«Io voglio incontrare il governo per illustrare il progetto già approvato e finanziato, condiviso con Comuni e Province, sindacati e associazioni economiche. Sono naturalmente disposto al confronto ma non commento boutade estemporanee: un governo dovrebbe parlare con una voce sola e possibilmente con atti e progetti, non attraverso i giornali sparando tutto e il contrario di tutto. Mi rivolgerò direttamente al premier Giuseppe Conte, visto che i suoi ministri hanno idee confuse e contraddittorie che ci stanno portando alla paralisi».
La sensazione è che si arrivi al nulla di fatto e che si possano perdere davvero i 750 milioni di euro di Autostrade. C’è spazio per agire sul piano legale e per far rispettare l’accordo di programma che prevede la realizzazione del Passante di mezzo e al quale erano state collegate molte altre opere secondarie che però il territorio aspetta da molto tempo?
«La Costituzione prescrive che le diverse istituzioni della Repubblica collaborino lealmente nell’interesse dei cittadini: è un principio nobile, oltre che di buonsenso. Io sono pronto a collaborare a prescindere dal colore politico, come d’altra parte faccio quotidianamente con i sindaci e i comuni della mia Regione, senza distinzione di bandiera. Se qualcuno dal governo pensa invece di poter colpire l’Emilia per ragioni di partito sarà punito dai cittadini».
Dopo la tragedia di Genova e l’ipotesi ventilata dal governo di togliere la concessione ad Autostrade è emersa nel dibattito pubblico la proposta che a gestire le autostrade italiane siano direttamente le Regioni. Che ne pensa?
«Noi un’autostrada regionale la vogliamo realizzare, ma sparano anche su quella. Ho la sensazione che dal disastro di Genova sia partito un dibattito surreale: ogni giorno qualcuno si sveglia e la spara più grossa. Solo nel governo siamo ormai a tre posizioni diverse. Non è in questo modo o con bandiere ideologiche che si rimette ordine in una vicenda complessa. Non a caso le poche parole di prudenza e buonsenso che ho sentito in questi giorni sono venute da alcuni miei colleghi presidenti di Regione, che come me temono che si provochi il blocco dei progetti e delle opere. Spero che i governatori della Liguria Giovanni Toti e quello del Veneto Luca Zaia non appaiano come sovversivi antileghisti.
” Un governo dovrebbe parlare con una voce sole, e con atti e progetti Orami ci sono tre posizioni diverse