Le altre opere che ora rischiano di non partire
«Noi siamo per finire le opere secondarie». Senza Passante di Mezzo, però. Ieri sul Corriere di Bologna il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha bocciato definitivamente il progetto siglato nel 2016. Ma senza buttare via tutto: nell’idea del ministro della Lega Nord c’è la possibilità di realizzare comunque le cosiddette opere compensative. Che però Autostrade ha sempre legato indissolubilmente alla realizzazione del Passante di Mezzo. Bisognerà vedere se la società accetterà di realizzarle comunque, pur essendo crollato l’impianto originario dell’infrastruttura. Già il capogruppo dei 5 Stelle in Comune e ora vice capo della segreteria del vicepremier Luigi Di Maio, Massimo Bugani, qualche settimana fa aveva detto che, in caso di banalizzazione del tratto autostradale, pur senza il Passante di Mezzo, comunque restava l’idea, in casa gialloverde, di mantenere vive tutte le opere di compensazione. «Resteranno i 100 e passa milioni di euro di opere che dovrebbero andare a togliere carico in autostrada», aveva detto Bugani a inizio agosto, pensando all’ipotesi-banalizzazione. Bisognerà vedere. Se autostrade si opponesse e così non fosse, sfumerebbe il potenziamento e completamento della Intermedia di Pianura con svincolo sull’A13 (64 milioni di euro), il lotto 3 dell’asse Lungo Savena (25 milioni di euro), il Nodo di Funo per l’accessibilità a Interporto e Centergross (14 milioni di euro), il secondo lotto del nodo di Rastignano, la Complanare Nord. E poi ci sarebbero tutte le opere di mitigazione ambientale e per il miglioramento dell’inserimento territoriale e paesaggistico della tangenziale A14. Nell’idea dei gialloverdi resterebbero anche quelle. «Resterà tutto il lavoro già fatto per le mitigazioni, le barriere, il verde. Resterà il parco verde di San Donnino, resteranno le mitigazioni ambientali della Croce del Biacco», aveva detto ancora Bugani. Ora la parola ad Autostrade.
In ballo 5cantieri Complanare Nord, nodo di funo e Rastignano