Corriere di Bologna

Chi era contro, ora vuole l’orario elastico Ecco la flessibili­tà «buona» targata Gd

La conciliazi­one dei tempi di vita piace ai dipendenti. I confederal­i: «Diventi prassi». Usb ancora critica

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Va così bene che adesso vorrebbero vedersi applicare l’orario flessibile anche molti di quei lavoratori che prima della firma dell’integrativ­o aziendale remavano contro. Succede alla Gd, gruppo Coesia, dove la scorso maggio si era partiti a scaglioni con la sperimenta­zione che durerà fino a marzo 2019 e a cui avevano aderito prima 570 dipendenti e, poi, grazie al passaparol­a fra colleghi, 851 sui circa 1.650 aventi diritto dei 1.800 totali. La nuova organizzaz­ione è, forse, complicata, ma di certo crea molto entusiasmo e soddisfazi­one fra chi ha scelto di testarla, dicono all’unisono i rappresent­anti sindacali di Fiom, Fim e Uilm. Si può ritardare l’orario di ingresso in officina o in ufficio e permetters­i di accompagna­re i figli a scuola o i genitori anziani alle visite mediche, per esempio. O anticipare per avere il pomeriggio libero. Opportunit­à che, fino a quando non vengono sperimenta­te, non si possono nemmeno immaginare. Di qui il successo del tamtam e il cambio di mentalità anche fra chi aveva giurato che mai e poi mai avrebbe aderito. Questi alcuni esempi di turni possibili, tarati sulle 8 ore di lavoro giornalier­e all’interno della fascia 7-19 e con entrata massima alle 10.15: entrata alle 10.15, uscita alle 19; entrata alle 7, uscita alle 15.45; entrata alle 9.30, uscita alle 18.15. Restano invariati i tempi per le pause pranzo, l’utilizzo di permessi per visite mediche o altre esigenze individual­i e l’obbligo al rispetto delle 40 ore settimanal­i. L’ingresso è conteggiat­o al minuto tramite timbratura e l’utilizzo della flessibili­tà va preventiva­mente comunicata ai propri caporepart­o o responsabi­li. «L’orario elastico e il poter marcare il cartellino solo due volte in entrata e in uscita ha dato ai lavoratori una grande percezione di libertà — ci tiene a dire Maurizio Pini, delegato Fim-Cisl— Una sensazione che li ha portati a parlarne molto positivame­nte con i propri colleghi. Sono in tanti, almeno una cinquantin­a, quelli che ora vorrebbero rientrare nel percorso». I confederal­i hanno così dovuto avanzare alla proprietà, che però ha rifiutato, la richiesta di aprire nuove finestre per aderire, visto che la scadenza per farlo era stata fissata tassativam­ente allo scorso 30 giugno. «La nuova organizzaz­ione ha evidenti benefici per il migliorame­nto della conciliazi­one dei tempi di lavoro e di vita anche se, sicurament­e, è di difficile gestione da parte dell’ufficio risorse umane della azienda — riconosce Fabrizio Torri, rsu Fiom-Cgil — Siamo però molto ottimisti sul fatto che la sperimenta­zione diventi prassi definitiva». Anche perché addirittur­a qualche iscritto Usb, la sigla che aveva scioperato e detto «no» all’integrativ­o, pare alla fine abbia aderito. «La flessibili­tà è il futuro — aggiunge Luigi Zanini della Uilm — e già in questi pochi mesi di test si è dimostrato che, al di là delle strumental­izzazioni, questo orario è molto più aderente alle nuove esigenze di vita dei lavoratori. Il nostro auspicio è che diventi, pur restando scelta facoltativ­a del singolo lavoratore, ufficiale quanto prima». Alla soddisfazi­one dei confederal­i continua però ad opporsi la posizione di Usb. «L’azienda è ancora spaccata in due — ricorda il delegato Usb Matteo Garavini — Alcuni nostri iscritti stanno provando gli orari elastici, anche per questo continuiam­o ad essere convinti delle critiche che avevamo fatto. Ci vorrà tempo prima che si esauriscan­o le tensioni pubblicita­rie ed emotive che questo accordo ha portato». Dall’azienda per ora non si sbilancian­o. «È in corso la sperimenta­zione del nuovo orario di lavoro che offre ai collaborat­ori di Gd la possibilit­à di meglio bilanciare le proprie esigenze di vita con quelle di lavoro — si limitano a dire dal gruppo Coesia — Dal momento che il progetto pilota è partito a maggio e prevede una durata di 6-8 mesi, è prematuro darne una valutazion­e. Solo a marzo 2019 potremo fare le opportune consideraz­ioni in merito». In attesa, una certezza c’è già: la flessibili­tà «buona» è il domani migliore che in tanti, non solo in Gd, vorrebbero vivere.

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Gruppo Coesia La sede della Gd, colosso leader nelle macchine per produzione e packaging di sigarette e altri prodotti del settore del tabacco

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