Senza cattiveria
Seconda partita modesta per il Bologna Poco gioco e nessun gol con il Frosinone Finisce con un pareggio e sabato c’è l’Inter
La solitudine di chi non infila tre passaggi di seguito, Bologna e Frosinone. C’è il vuoto e il nulla all’Olimpico di Torino, ospite di una partita a porte chiuse tutta urla berci grida e zero spettacolo, brividi, gioco. Un’altra tristezza. Finisce 0-0 la sfida dei bassi fondi con le due avversarie che muovono la classifica e basta. Un punto a testa che non risolve ma solleva. Un po’ meno il Bologna che, pur evitando la sesta sconfitta consecutiva (contando le 4 della stagione scorsa), si ritrova con un bottino misero pri- ma di un calendario complicato con Inter, Genoa, Roma e Juve. Se la squadra di Inzaghi continuerà a (non) giocare così, fra un mesetto questo potrebbe essere l’unico punto conquistato. La rosa è questa, chissà se Superpippo riuscirà a trasformarla in qualcosa di decente. Ora come ora, alla luce dei 90’ di una serata d’inutile luna piena, dubitiamo. Davvero brutta la sfida col Frosinone, una neopromossa che si batte con volontà e poco più: il Bologna ha preso campo, ha cercato di indirizzare la partita nella metà avversaria, ma di pericoli veri alla porta di Sportiello non ne ha praticamente mai portati se non con quella gigantesca occasione gettata al vento da Dzemaili che, imbeccato da Santander, solo davanti al portiere avversario s’è afflosciato con un tiro lemme lemme e innocuo. Unica vera grande occasione, troppo poco. Il taccuino parla chiaro anche per il Frosinone che non ha mai impensierito seriamente Skorupski, gettando al vento con Chisbah la sua mega occasione, a cinque metri dalla porta, colpendo di testa a lato. Non 1-1, ma 0-0, poco cambia. E aggrapparsi a un vantaggio non dato al Bologna dall’arbitro Manganiello (che ha fatto giocare molto, ma senza grande soddisfazione) che ha fischiato un fallo su Falcinelli con una ripartenza tre contro due a favore dei rossoblù. Non scherziamo. L’unica consolazione per i giocatori scesi in campo è non aver ricevuto dei fischi di disapprovazione. Match di serie B, c’è poco da dire. Troppi errori banali, totale assenza di trame e idee costruite, un batti e ribatti penoso. Più ping pong che calcio. Inzaghi insiste con gli uomini sconfitti dalla Spal all’esordio, sostituendo solo l’infortunato Palacio con lo scalpitante Falcinelli. Nessuna sorpresa, nessuna bocciatura per ora. Di fronte un Frosinone senza stelle né stelline, con l’unica novità di Crisetig in mediana a fare il play invece di Maiello che poi entrerà per sostituire l’infortunato Hallfredsson, mentre in difesa Brighenti soffia il posto a Goldaniga. Immutati i valori tecnici delle due squadre, scarsini, schierate a specchio con il 3-5-2.
Dato che verrà confermato da quanto espresso in campo. Facile ironizzare sul fatto che l’Olimpico fosse deserto e che nessuno per fortuna si sia sorbito lo «spettacolo».La cronaca non esiste, gli highlitghs durano un respiro: un’occasione a testa enorme, poi due tiri blandi verso i portieri, un paio di cross non intercettati dalle punte. Di qua e di là. Bologna e Frosinone pari sono. E questo la dice lunga su come è stata allestita la squadra di Saputo. In sinstesi: benino Danilo, male gli esterni (eppure Dijks all’inizio…), inesistenti gli interni (Orsolini in pochi minuti ha dato brio alla manovra), inconsistenti gli attaccanti (ma Santander ha lavorato molto). Per Inzaghi l’avventura parte in salita. E sabato arriva l’Inter, bloccata in casa in rimonta dal Toro, 2-2.