Gli studenti e la mappa sul caro-affitti
Sinistra universitaria e Link chiedono a Comune e Unibo nuove regole per i canoni
Un tempo, per affittare una stanza, le matricole giravano, spesso con i genitori al seguito, nelle strade attorno alla zona universitaria alla ricerca di annunci di carta. Oggi la ricerca avviene quasi completamente su Internet e in particolare sulle pagine Facebook «Bologna in affitto» e simili. Un mercato sempre più selvaggio che quasi sempre sfugge ai controlli. Le associazioni studentesche Sinistra universitaria e Link studenti indipendenti hanno lanciato due campagne con raccolta di testimonianze e richiesta a Comune e Ateneo di attivarsi per
Le lamentele Riguardano la mancanza di contratti e di manutenzione. Posti letto da 200-400 euro
cambiare le regole e favorire un contratto di locazione più favorevole.
Sinistra Universitaria ha pronti i primi risultati di una mappatura a cui hanno partecipato in 2.461, la gran parte fuorisede. «Il 10% di loro dichiara di abitare in nero o in subaffitto — spiega Italo Pomes —, il 30% assicura che i proprietari non fanno manutenzione ordinaria. Il costo medio si aggira tra i 200 e i 400 euro al mese a posto letto, ma c’è un 15% che dichiara di pagare anche più di 400 euro». «Anche se meno che in altri capoluoghi italiani, anche a Bologna sono leggermente aumentati», precisa Silvia Mazzaglia, di Link. La loro campagna sull’abitare si estenderà per tutto l’autunno. «Tra le segnalazioni che ci sono arrivate ci sono casi di discriminazione — dice —, oppure si preferisce affittare a turisti o per periodi brevi, soprattutto nel centro storico. Bisogna trovare il modo con il Comune e l’Ateneo di mettere a punto un canone che dia vantaggi ai proprietari ma anche agli studenti».
«Bisogna disincentivare gli affitti in nero — sottolinea Pomes —, a settembre vorremmo presentare ai consiglieri comunali il nostro report per chiedere una rivisitazione del canone concordato. Gli studenti all’Alma Mater continuano a crescere, ma a Bologna mancano le case per loro».