Vaccini, il porta a porta del Comune
I messi di Palazzo d’Accursio nelle case delle famiglie ancora non in regola
Se le famiglie non rispondono al Comune, allora il Comune bussa direttamente a casa delle famiglie per avere le risposte che cerca. Vaccini, è stretta finale di Palazzo d’Accursio sulle circa 300 famiglie che, nonostante le sollecitazioni via mail, non hanno ancora dimostrato di essere in regola con certificazioni o vaccini per l’iscrizione a nidi e materne. I messi comunali stanno già facendo il porta a porta: alla fine del «tour» il Comune prenderà le sue misure.
Il Comune, adesso, ci prova con il porta a porta. Per sollecitare quelle famiglie che non hanno mai risposto via mail alla prima richiesta di presentare i documenti necessari a provare l’effettuazione dei vaccini obbligatori per i bambini iscritti a nidi e scuole d’infanzia, Palazzo d’Accursio ha deciso di fare pressing agli inadempienti, mandando casa per casa i messi comunali perché consegnino le lettere a mano. Se i messi comunali non dovessero trovare nessuno per un paio di volte, nella buchetta della posta di queste famiglie sarà lasciato un avviso. Questo per non lasciare alcun spiraglio, nonostante la situazione «liquida» che si è venuta a creare con il nuovo governo, a quanti non sono in regola con la profilasi. Erano circa 330 le famiglie, fino a qualche settimana fa, che non avevano dato alcun riscontro al Comune via mail; numero che è sceso poco sotto le 300 famiglie nei giorni scorsi. Ma non basta, perché l’amministrazione guidata da Virginio Merola era stata chiara: i bambini per frequentare i servizi comunali devono essere in regala con la certificazione richiesta. Ormai i messi comunali stanno finendo il loro «tour» e a breve Palazzo d’Accursio prenderà una decisione sui bambini le cui famiglie risultano inadempienti sia nella presentazione della certificazione sia nell’obbligo vaccinale.
Intanto si avvicina l’avvio dell’anno scolastico nelle scuole materne. Ieri, nonostante le tensioni dei mesi scorsi, hanno iniziato a prendere servizio nelle singole strutture i collaboratori scolastici. «Non ci sono stati problemi», hanno riferito dal Comune. Ma le tensioni maggiori in vista sono quelle con le insegnanti. Sgb, che fin da subito aveva contestato l’inizio dell’anno scolastico il 3 settembre — con rientro a scuola per le docenti giovedì e venerdì — fa sapere che sta pensando allo sciopero, ma non subito e non nei giorni del contendere, ovvero proprio il 30 e il 31 agosto. «Oggi — ha detto ieri il sindacato — riaprono le scuole solo i collaboratori, non era mai accaduto prima. Vogliono dividere i lavoratori per continuare il declino della scuola pubblica a favore del privato. Siamo pronti alla mobilitazione». Intanto dal Comune fanno sapere che le lettere partite dalla Ies per richiamare in servizio il 30 e 31 agosto tutte le maestre, anche quelle con il Contratto Scuola, è arrivata «solo a 20 docenti, circa il 10% di quelle con quel contratto. Tutte le altre non avevano dato comunicazioni diverse».