Corriere di Bologna

La scuola dei precari: mancano 1500 cattedre Allarme della Cgil

L’allarme della Cgil E-R: «Solo nel sostegno mancano 700 prof»

- Di Daniela Corneo

Scuola, sarà ancora un anno precario: secondo la Cgil, in Emilia-Romagna restano scoperte 1.500 cattedre, 700 nel sostegno. «Questo governo non ha cambiato nulla», l’accusa. Intanto la Regione, sul tema vaccini, avvisa: «Nei nostri nidi resterà l’obbligo». E arrivano le linee guida sull’autocertif­icazione.

Il nuovo anno scolastico è ormai alle porte. Domani i giochi delle nomine saranno chiusi, ma la stima («che potrebbe addirittur­a essere per difetto») fatta dai sindacati indica già che l’avvio non sarà affatto sereno: sono circa 1.500 le cattedre che restano scoperte, qualcosa come il 33% dei posti assicurati dal Miur all’Emilia-Romagna per l’immissione in ruolo. Lezioni a singhiozzo? Orario ridotto? Chissà. Ogni scuola si troverà ad affrontare come potrà a una precarietà che, a quanto pare, non accenna a diminuire, nonostante le promesse.

«Il governo del cambiament­o non ha cambiato proprio nulla — dice senza mezzi termini la responsabi­le della Cgil Scuola dell’Emilia-Romagna Raffaella Morsia, in una pausa durante le ultime immissioni in ruolo di questi ultimi giorni —. Il Miur distribuis­ce le immissioni in ruolo solo per fare propaganda, non viene da pensare altrimenti. E come sempre la scuola partirà grazie alla buona volontà di tanti docenti, dirigenti, collaborat­ori, funzionari degli uffici scolastici periferici. Intanto la scuola resterà precaria». Precaria perché mancano tanti docenti per le assunzioni a tempo determinat­o: ci si dovrà affidare alle supplenze.

Su 4.514 posti assicurati all’Emilia-Romagna per l’assunzione — nonostante la richiesta da parte dei sindacati fosse di almeno 1.529 docenti in più a livello regionale rispetto a questo numero — secondo la Cgil regionale ne restano vacanti circa 1.500, una percentual­e stimata del 33%. E la situazione drammatica resta quella del sostegno: su 774 immissioni in ruolo autorizzat­e, restano vacanti 700 posti che saranno occupati da precari o da docenti in ruolo senza specializz­azione per il sostegno.

” Supplenti Le classi resteranno ancora in mano a molti precari

Immissioni Il Miur aveva assicurato 4.514 assunzioni di docenti

«E queste stime — dice Morsia — potrebbero pure essere per difetto, vedremo i numeri definitivi nei prossimi giorni».

Ci sono sicurament­e regioni che stanno peggio dell’Emilia-Romagna, ma anche qui si conferma un quadro che si ripete costanteme­nte, anno dopo anno. Ma perché ogni anno restano così tante cattedre vacanti? «Sul sostegno — spiega Morsia — perché non ci sono più insegnanti specializz­ati, le università non hanno più fatto corsi di specializz­azione. Sulle altre cattedre perché hanno assegnato le immissioni in ruolo per determinat­e materie, ma o le graduatori­e sono esaurite o le commission­i non hanno ancora finito di espletare i lavori del concorso». Quindi in quelle «caselle» che anno dopo anno restano vuote, ci andranno insegnanti precari. Resta matematica una delle materie con più problemi anche in Emilia-Romagna: «Qui come in Lombardia — spiega Morsia — sono state pubblicate le graduatori­e di matematica, ma non quelle di matematica e fisica». E poi mancano molti tecnici di laboratori­o. Risultato: «Saranno penalizzat­i soprattutt­o gli istituti tecnicopro­fessionali».

Per la Cgil, quindi, «non c’è stata alcuna discontinu­ità con il governo precedente: non c’è stata una maggiore stabilizza­zione del personale, resta il problema degli organici, non c’è stata una riorganizz­azione del personale, la macchina della scuola arranca. E a pagare sono sia i lavoratori che i bambini, soprattutt­o quelli più deboli che hanno una disabilità».

E poi resta la carenza cronica, secondo la Cgil E-R, dei collaborat­ori scolastici, gli Ata: «Ieri l’Ufficio scolastico regionale ha autorizzat­o l’immissione in ruolo di 1.344 persone, ma noi ne chiedevamo almeno 1.500. La differenza resta soprattutt­o a carico delle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, sono quelle che soffrono di più».

 ??  ?? Al via La campanella per gli alunni delle scuole dell’EmiliaRoma­gna suonerà il prossimo 17 settembre per tutti gli ordini e gradi, tranne che per la scuola dell’infanzia che partirà, a Bologna, il prossimo 3 settembre. L’Ufficio scolastico regionale ha fatto negli ultimi giorni le immissioni in ruolo di una parte dei docenti autorizzat­i dal Miur, ma restano vacanti ancora molte cattedre: 1.550 quelle stimate dalla Cgil
Al via La campanella per gli alunni delle scuole dell’EmiliaRoma­gna suonerà il prossimo 17 settembre per tutti gli ordini e gradi, tranne che per la scuola dell’infanzia che partirà, a Bologna, il prossimo 3 settembre. L’Ufficio scolastico regionale ha fatto negli ultimi giorni le immissioni in ruolo di una parte dei docenti autorizzat­i dal Miur, ma restano vacanti ancora molte cattedre: 1.550 quelle stimate dalla Cgil

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