Fabbri (Lega) «Ma in periferia stanno con noi»
L’altro fronte
Una decina di migranti del pattugliatore Diciotti arriveranno a Bologna grazie all’arcivescovo Matteo Zuppi. È una sconfitta per la Lega?
«No, la Chiesa fa il suo — risponde il capogruppo regionale della Lega, Alan Fabbri — noi continueremo a fare il nostro. Matteo Salvini sta facendo ciò per cui è stato votato e continuerà a portare avanti una politica per cui chi non ha diritto di stare in questo Paese deve tornare a casa sua».
L’ex premier Romano Prodi ha lodato l’attivismo di Zuppi sui migranti: «Ci fa comprendere che dobbiamo provarci».
«La finta politica dell’accoglienza ha dimostrato i suoi limiti, l’esito elettorale del 4 marzo è lì a provarlo. Poi non so quanti richiedenti asilo abbia Prodi in casa sua. Sono tutti bravi a parlare, ma chi subisce l’ondata migratoria sono le persone comuni».
Resta l’impressione che la vera opposizione alla Lega, anche a Bologna, la faccia la Chiesa.
«Io non la penso così. Vedo un’elite, anche ecclesiastica, che ha una certa visione delle cose. Ma se scaviamo nel profondo, tra le parrocchie di quartiere o in campagna, c’è una visione molto diversa da quella che il Papa e i cardinali e i vescovi a lui più vicini stanno proponendo. E lo stesso vale per i fedeli cattolici».
Nonostante il niet del Viminale però oltre un centinaio di migranti della Diciotti alla fine troveranno accoglienza in Italia con le Diocesi. L’impressione è che quella di Salvini sia una vittoria di Pirro.
«No, c’è comunque l’impegno di Albania e Irlanda per una quarantina di migranti. Salvini si è fatto valere e ha giocato tutte le carte possibili per far rispettare il diritto alla difesa dei confini nazionali e i risultati arrivati finora sono importanti, basta guardare quanto sono diminuiti gli sbarchi negli ultimi mesi».