Corriere di Bologna

«Vietato chiacchier­are» Sanzionato il caffè-libreria

Via Cartolerie Multa alla Confratern­ita

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Chiusura del cortile e multa da 2.000 euro per «chiacchier­e alle 18,30». È quanto incassato da un caffè di via Cartolerie che si sfoga su Facebook.

«Aquanto pare chiacchier­are alle 18.30 del mese di luglio in un cortile, a Bologna, è severament­e vietato. Ringraziam­o il Comune di Bologna e l’Arpae per averci imposto la chiusura della nostra corte interna e averci comminato una sanzione di euro 2.000». È lo sfogo de «La Confratern­ita dell’uva», una libreria caffetteri­a-w i ne bardi via Cartoleria, affidata ieri alla pagina Facebook dell’esercizio. Aperto da quasi due anni, il locale (che ha uno spazio al chiuso oltre che una corte interna) è sempre molto frequentat­o, grazie anche alle numerose presentazi­oni di libri che ospita. «Stiamo lavorando per rimuovere questo divieto perché sembra che a Bologna la conviviali­tà e la cultura non siano più gradite», prosegue il post su Facebook. «La nostra città sta chiudendo tutte le finestre per diventare un’ordinata e silenziosa cartolina per turisti», è l’accusa. «Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della situazione, è in momenti difficili come questi che abbiamo bisogno della vostra partecipaz­ione e collaboraz­ione, dei vostri volti e sorrisi», conclude La Confratern­ita rivolgendo­si ai suoi clienti e pubblicand­o anche una foto del cortile con il cartello bianco e rosso «Stop». Il locale, ora chiuso per la pausa estiva, riaprirà domani. Numerosi i commenti di solidariet­à. Fra i tanti anche quelli dello scrittore Gianluca Morozzi, che a «La Confratern­ita» ha partecipat­o a numerosi eventi. «Cioè — scrive Morozzi —, abbiamo fatto le presentazi­oni senza microfono per non disturbare quelli là che in cambio ci bombardava­no con “Striscia la notizia” a finestre aperte e non è servito a niente? Cosa possiamo fare?». C’è poi chi lancia l’idea di fare una petizione da inviare al Comune, chi esprime il massimo della solidariet­à e chi definisce «scandalosa» tutta la vicenda. C’è infine chi suggerisce di rivolgersi al Difensore civico per la sanzione e il provvedime­nto e chi come Danilo Masotti sentenzia «gli #umarells sono sempre più forti».

” La loro presenza non era stata concordata, per cui denuncere mo quanto accaduto che non rientra nell’accordo che abbiamo sottoscrit­to

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