De Maria e la sicurezza: «Anche la nostra gente soffre questo tema» Zuppi: «Serve più etica»
L’incontro di FutureDem
Su temi come migrazione e sicurezza «anche un pezzo della nostra gente è in sofferenza». E cede ai richiami della Lega. A dirlo è il deputato Pd Andrea De Maria, che ieri ha partecipato ad un’iniziativa insieme all’arcivescovo Matteo Zuppi organizzata dall’associazione FutureDem. «Io penso però — continua il parlamentare dem — che contro odio e razzismo dobbiamo sempre batterci, preferisco avere un voto in meno ma fare una battaglia giusta, non per chiudersi in una elite ma per portare più persone a fare questa battaglia». Secondo il deputato Pd, «chi vota a destra oggi va contro i suoi interessi, perché in questa lotta tra poveri pagheranno sempre le fasce più deboli. E se noi vogliamo rappresentarle e difenderle, abbiamo il dovere di indicare una prospettiva diversa». De Maria è però ottimista. «C’è un popolo che chiede alla sinistra di esserci e combattere questa battaglia democratica — afferma — e io credo che sia più ampio di quello che pensiamo. A questo popolo dobbiamo dare una casa e il Pd finora non lo è stato abbastanza». Dal canto suo Zuppi torna a bacchettare la politica. «Serve più etica — ribadisce l’arcivescovo — la politica non è un tweet, l’etica è un’altra cosa». Ormai, anche e soprattutto sui social, «la prima cosa è essere contro». »C’è un’atmosfera asfissiante e aggressiva, che non va mai bene», chiosa Zuppi. Si finisce così per cedere a una «modalità pericolosa», mette in guardia il vescovo, e «non si capisce la complessità dei problemi». Negli scorsi mesi Zuppi aveva preso una posizione netta contro la chiusura dei porti e a favore dell’accoglienza, ribadita anche in questi ultimi giorni con la risposta al caso Diciotti. Per le sue posizioni l’arcivescovo è stato bersaglio di critiche piuttosto marcate sui social da parte di sostenitori del governo. E con il sottosegretario alla Cultura, la leghista Lucia Borgonzoni, è rimasto celebre il mancato confronto sul tema dell’immigrazione. La parlamentare lasciò infatti la sede dell’incontro prima che l’arcivescovo potesse prendere parola per dire la sua.