«Valzer supplenze, non conta il merito solo la graduatoria»
Ogni anno lo stesso calvario. Lo stesso «balletto» di docenti. Le stesse difficoltà a trovare docenti idonei al sostegno, pur in assenza di una specializzazione per il sostegno. E così Carlo Braga, il preside dell’Itc Salvemini di Casalecchio di Reno — una «macchina» da 1.500 studenti, oltre che uno degli istituti che accoglie più alunni disabili nel Bolognese — ha affidato alla sua pagina Facebook lo sfogo amaro di chi guida una scuola, ma ha a disposizione armi spuntate. «E a pagare — dice senza mezzi termini — sono gli studenti. I diritti dei lavoratori e la difesa dei contratti vincono sui diritti degli studenti. Pagano tutti loro e in particolar modo gli studenti disabili». Quello di Braga, negli ultimi anni alle prese con una mancanza cronica di docenti di sostegno, pur avendo il sostegno, paradossalmente, tutti i posti necessari, assegnati dall’Ufficio scolastico regionale, è uno sfogo politico. Quello che vive lui, lo vivono anche i suoi colleghi. E lui sceglie di denunciare la situazione: «Assunzioni senza nemmeno un colloquio; assunzioni di decine di docenti chiamati da interminabili graduatorie col risultato che molti da tempo stanno svolgendo un altro lavoro e nemmeno si presentano alla presa di servizio». Quindi la fotografia del meccanismo che si avvia tutti gli anni, una sorta di girone infernale, come lo descrive Braga: «Gli uffici si ammazzano per fornire il servizio, nominano in ruolo: parte accetta, parte rifiuta. Gli uffici allora si affannano alle surroghe: parte accetta, parte rifiuta. Dopodiché abbiamo le assegnazioni provvisorie col consueto balletto di insegnanti e infine la tornata di assegnazioni delle supplenze. In tutti questi passaggi la scuola è un contenitore da riempire senza alcuna possibilità di esercitare la pur minima valutazione di chi si appresta a insegnare, perché nella scuola l’importante è essere in graduatoria».
Il finale è lapidario: «La scuola è l’unico comparto che garantisce un’assunzione a distanza di anni dall’acquisizione del titolo, senza che possa essere svolto un colloquio prima dell’assunzione, con buona pace delle reali competenze che potranno essere messe a disposizione degli studenti».
Parole forti che con tutta probabilità non saranno accolte con favore dai sindacati. Ma Braga non ci sta più: «Quest’estate abbiamo lavorato tutti molto, ma ricominceremo sempre dallo stesso punto, cioè dalle supplenze, che sono solo la punta dell’iceberg di un sistema che non funziona. E il lato più buio è rappresentato dai supplenti sul sostegno, perché nemmeno i sindacati hanno avuto la volontà politica di garantire la continuità didattica per gli alunni disabili».