Gea, accordo prima della vendita È la prima volta che accade in Italia
Per la prima volta in Italia si anticipano «i contenuti del decreto dignità contro le delocalizzazioni» e si arriva ad un accordo con una multinazionale prima della vendita di un ramo d’azienda. E ancor prima che all’orizzonte ci sia un acquirente. Succede a Castel Maggiore, in provincia di Bologna, dove ieri in assemblea i lavoratori hanno approvato all’unanimità l’intesa siglata fra la Fiom, unico sindacato, e la proprietà, la multinazionale tedesca quotata alla Borsa di Francoforte Gea Refrigeration Italy Spa. Al centro dell’accordo, frutto del tavolo di salvaguardia aperto da mesi, quello che i sindacalisti chiamano un accordo preventivo e che, forte di una clausola di salvaguardia dell’occupazione e del sito produttivo, potrebbe rappresentare un modello da imitare anche altrove. «Preso atto della decisione della proprietà di mettere in vendita la divisione Oil&Gas — spiega il funzionario della Fiom, Marco Colli — abbiamo pensato bene di mettere dei paletti per salvaguardare l’occupazione (170i lavoratori, un centinaio quelli del ramo Oil&Gas, ndr) e la presenza della produzione nel territorio di Castel Maggiore». L’accordo, di fatto, viene firmato prima del closing, la vendita, e non a cose fatte. Tradotto: anche quando ci sarà l’acquirente del ramo Oil&Gas le parti proseguiranno il confronto su piano industriale, investimenti e occupazione, «rispettando le corrette relazioni sindacali sinora instaurate e tese a creare le condizioni per la crescita aziendale». Quanto agli altri rami, Food e Marine, al momento le condizioni di mercato permettono il mantenimento dell’attuale attività produttiva nello stabilimento di via Delle Officine Barbieri confermando la volontà dell’azienda che «considera questi mercati in Italia di primaria importanza e pertanto lavorerà per sviluppare ulteriormente queste attività». Dopo l’assemblea di ieri con i lavoratori, domani è l’ora della firma ufficiale che si svolgerà nella sede della Città metropolitana alla presenza della proprietà tedesca e delle istituzioni locali, in primis il sindaco di Castel Maggiore Belinda Gottardi. «Dopo le mobilitazioni — chiude Colli — questo accordo che varrà anche se mutassero gli scenari soddisfa tutti: lavoratori, sindacato e azienda».