Imprese, coop in attesa: in piazza? Nulla è escluso
Legacoop apre alla protesta degli industriali contro il governo
Non solo industriali. Con gli imprenditori che pensano di scendere in piazza contro le politiche economiche del governo, sotto la spinta del presidente nazionale di Confindustria, potrebbero esserci anche le cooperative. «Non escludiamo nulla», dice il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti. Che chiede però alle altre associazioni di categoria di costruire un fronte comune: «Affinché le nostre priorità entrino nel Def».
Il presidente di Confindustria Emilia-Romagna nei giorni scorsi è stato chiaro. Una manifestazione di piazza degli imprenditori per dare un segnale a Roma? «La prossima settimana — ha detto Pietro Ferrari — incontrerò i responsabili territoriali e decideremo insieme la linea comune». Oggi del tema parlerà anche Alberto Vacchi, presidente di Confindustria Emilia area centro. Il numero uno degli industriali di Bologna, Modena e Ferrara affronterà il nodo dei rapporti con il governo a Farete, la due giorni in Fiera dedicata alle imprese del territorio. Intanto, però, le cooperative si fanno avanti. Tendendo una mano agli industriali, con cui condividono un’insofferenza sempre più difficile da trattenere.
«La ripresa è debole e va sostenuta anche attraverso l’impegno dello Stato: siamo in attesa di conoscere i contenuti del Def per capire quali saranno le scelte concrete del governo. Per noi sono prioritarie tutte le iniziative che incentivano la creazione di nuovi posti di lavoro e creano le condizioni per una crescita sostenibile», premette il presidente di Legacoop EmiliaRomagna. Che mette nero su bianco la lista di priorità delle coop emiliano-romagnole. «Vanno confermati gli impegni per la realizzazione di infrastrutture intermodali, va rafforzata la spinta all’innovazione e bisogna continuare a investire sul welfare per mantenere alto il livello della coesione sociale». Tutto ciò, insiste Monti, tenendo in mente che l’orizzonte di riferimento è l’Europa: «Che va riformata e valorizzata».
La mano tesa agli industriali è chiara. «Vogliono scendere in piazza perché insoddisfatti delle politiche del governo? È una posizione che comprendo — dice Monti — e non escludo nulla». Ma se davvero si vuole essere incisivi sulle scelte di Roma, sostiene Legacoop, andrà costruito un fronte comune. «Questa è la terra dove le forze imprenditoriali, sindacali e le istituzioni hanno condiviso il percorso che ha portato al Patto per il lavoro», ricorda il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, che auspica «possa venire una posizione condivisa. Delle priorità da portare all’attenzione del Parlamento, del governo e dell’opinione pubblica affinché entrino a fare parte del Def».