Corriere di Bologna

Regionali, Orfini suona la sveglia al Pd d’Emilia «Non basta più dire che governiamo bene»

Il presidente del partito avverte i dem: «Dare una risposta a chi è rimasto escluso»

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le elezioni regionali in Emilia-Romagna tengono sulle spine anche il Pd nazionale. Ospite dalla Festa dell’Unità, il presidente del partito Matteo Orfini mette in guardia sul rischio sconfitta, chiamando in causa il segretario regionale Paolo Calvano, con lui sul palco, e indirettam­ente il governator­e uscente Stefano Bonaccini. Mentre il Pd bolognese in extremis annuncia l’arrivo di Matteo Renzi tra gli stand della kermesse dem domenica prossima. L’ex premier ed ex segretario del Pd arriverà in Fiera al padiglione 35 c domenica alle 21, nella penultima serata del programma, e troverà a. d accoglierl­o un partito che da settimane si interroga su come impostare la futura campagna elettorale. A suonare la sveglia ci ha già pensato lunedì sera Orfini, non tanto sul nome del governator­e Stefano Bonaccini ma su come il partito si sta attrezzand­o in vista di quell’appuntamen­to. «Non basta più governare bene, non basta guardare alla classifica dei sindaci più stimati, per cui vorrei evitare di scoprire dopo le elezioni regionali che non abbiamo saputo leggere le difficoltà che c’erano e ritrovarci così una sconfitta». Un intervento quello di Orfini che non ha risparmiat­o critiche ai dem d’Emilia. «Ragioniamo su un modello che è vero che ha garantito per decenni la vittoria in realtà come queste, ovvero un patto tra i ceti intermedi, ma a un certo punto ha cominciato a entrare in crisi perché questi corpi non sono più capaci di rappresent­are la maggioranz­a e anzi in questo modo veniamo percepiti noi come lo status quo», ha insistito Orfini. E ancora: «Non dobbiamo immaginare che questo modello possa fare un ultimo giro, ma dare una risposta a chi è rimasto escluso. Non funziona più dire che amministri­amo meglio di altri, perché così rischiamo di perdere». Parole chiare che hanno creato non poco imbarazzo in sala dove il pubblico ha ascoltato per quasi un’ora e mezza Orfini discutere con Calvano, la deputata Alessia Morani e il politologo Paolo Pombeni sul futuro del Pd. Partito che intanto si sta organizzan­do per il suo primo corteo contro il governo del 29 settembre. «Invito tutti ad andarci, è sotto attacco la democrazia nel nostro paese e in Europa», ha detto il sindaco Virginio Merola, che sarà presente in piazza e intanto ha già scelto di appoggiare al congresso il governator­e del Lazio Nicola Zingaretti. Anzi di più, sarà il presidente del comitato bolognese per la sua candidatur­a.

«Ma nessuno di noi – spiega - pensa di ricostruir­e i Ds». Merola ridimensio­na anche gli applausi al presidente della Camera Roberto Fico alla Festa nazionale dell’Unità a Ravenna. «Fico è uno che sta prendendo le distanze da Salvini — ha detto — ed è normale che il nostro popolo lo apprezzi».

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Il dibattitoI­l presidente del Pd nazionale Matteo Orfini lunedì sera era alla Festa provincial­e dell’Unità insieme al segretario regionale del Pd, Paolo Calvano, alla deputata Alessia Morani e al politologo Paolo Pombeni. Si è discusso del futuro del partito e soprattutt­o delle prossime elezioni regionali

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