Il comitato ha deciso, il pressing non si ferma
Lo stop alla cittadella della moda è una mezza vittoria, la battaglia su tutti i Prati e sul Cierrebi non si ferma. Il comitato Rigenerazione no speculazione rilancia la sua azione, sia chiedendo come ha fatto la docente Paola Bonora una visione più ampia su tutta la città, sia annunciando due iniziative, pratiche e simboliche. Il 29 settembre i cittadini entreranno nel bosco dei Prati per ripulirlo (in superficie, niente a che vedere con la bonifica di cui necessita l’area, a seconda dell’eventuale utilizzo). Poi, entro la fine di ottobre, verrà organizzato un grande «abbraccio» attorno all’area verde, una catena umana di circa 1.500 persone che vedrà l’adesione della Rete dei genitori delle scuole di Bologna.
Le questioni tecniche e dirimenti riguardanti i Prati e il Poc, così come sulle visioni alternative rispetto alle previsioni urbanistiche di Palazzo d’Accursio, verranno trattate nell’istruttoria pubblica conquistata dal comitato con più di 2.000 firme. Il Consiglio comunale voterà per il suo avvio lunedì 10 settembre, intanto è già stato stilato il programma dei lavori, con una serie di avvisi pubblici e sui giornali, il termine per le domande di partecipazione e poi le riunioni, che inizieranno il 7 novembre per concludersi con «l’approvazione dell’atto conclusivo» il 10 dicembre. Vana per ora la richiesta del comitato di fissare almeno una data anche sabato. Sulla questione decideranno mercoledì prossimo i capigruppo. Le posizioni sono chiare. «I Prati devono rimanere area pubblica senza ulteriore cementificazione, a est bosco spontaneo, a ovest vocazione culturale e formativa da sviluppare con Università e Fondazioni», dice Danilo Gruppi, uno dei portavoce, ribadendo i punti approvati ieri dalla partecipata assemblea. È un’enclave trasversale e combattiva quella del comitato di via Marzabotto con ritrovo al circolo Venti Pietre, una fronda nata dopo l’annuncio di due anni fa del supermercato Despar in una porzione del Cierrebi (l’iter sta andando avanti a Palazzo d’Accursio) e rafforzata dall’ipotesi di una cittadella della moda ai Prati di Caprara, un progetto (che il comitato contesta anche in eventuali altre collocazioni) legato al restyling del Dall’Ara, che si aggiungeva alla bonifica per costruire una scuola e alla valorizzazione dei Prati prevista dal Poc. Che significa case, commercio e servizi secondo una proporzione — dei 47 ettari esistenti circa 22 verrebbero riorganizzati a verde bonificato e strutturato — che per il sindaco significa dare alla città un grande bosco urbano, mentre per il Comitato è una cementificazione.