Periferie, Merola chiama i parlamentari
Lunedì l’incontro in Comune. Appello agli eletti anche dall’Anci regionale
Appelli e moral suasion. In vista della discussione alla Camera del decreto Milleproroghe, il sindaco Virginio Merola e il presidente dell’Anci regionale Michele De Pascale bussano alla porta degli eletti in regione affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per ripristinare la seconda tranche dei fondi per il Piano periferie.
Il primo cittadino ha invitato i parlamentari bolognesi lunedì mattina alla 11 a Palazzo d’Accursio per perorare la causa dei progetti per la periferia bolognese che, insieme a quelli di decine di altri Comuni e Città metropolitane, rischiano di restare bloccati fino al 2020. A Bologna sono attesi circa 18 milioni di euro, che serviranno soprattutto a costruire la nuova caserma dei carabinieri al Pilastro e trasformare l’ex parcheggio Giuriolo nel nuovo archivio della Cineteca.
Intanto da De Pascale, presidente dell’Anci regionale e sindaco di Ravenna, arriva un appello agli eletti dell’EmiliaRomagna per «modificare, nei prossimi passaggi parlamentari, la parte del decreto Milleproroghe che blocca i fondi del bando periferie». Se non si salveranno i fondi promessi alle periferie, sottolinea De Pascale, si imboccherà una strada «non solo irragionevole, ma inevitabilmente foriera di un contenzioso costituzionale, che ci costringerebbe a coinvolgere i vertici dello Stato, e di inevitabili contenziosi in sede giurisdizionale, amministrativa e contabile».
Uno scontro che deve essere evitato, insiste il presidente dell’Anci regionale, che spera in una marcia indietro sull’emendamento agostano al Milleproroghe che ha congelato i fondi per due anni. «Correggere un errore è segno di grande maturità e intelligenza e tutti noi sappiamo quanto il nostro Paese abbia bisogno di queste due virtù», sottolinea De Pascale, secondo cui «non è possibile né moralmente, né giuridicamente mettere in discussione convenzioni già sottoscritte e impegni già presi e finanziati».
Michele De Pascale «Bisogna evitare di aprire un contenzioso costituzionale, io scontro va evitato»