Corriere di Bologna

Inclusione, nella top mondo c’è anche Hera

La hit di Reuters

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Per il «Diversity and Inclusion Index» di Thomson Reuters, indice pensato per orientare gli investitor­i che guardano alle aziende impegnate nella tutela delle diversità, inclusione e sviluppo delle persone, il Gruppo Hera è secondo in Italia e 22esimo al mondo. In questo ranking internazio­nale, tra le multiutili­ty, il gruppo risulta addirittur­a al primo posto, a livello globale. «Nel Gruppo Hera riteniamo la diversità un valore — commenta Stefano Venier, amministra­tore delegato del Gruppo Hera — Negli anni abbiamo dato impulso a politiche orientate a favorire l’inseriment­o, l’integrazio­ne e la crescita dei nostri dipendenti. Oltre un quinto di essi è infatti composto da donne, che salgono al 31,3% nei ruoli direttivi, molto al di sopra della media di settore. Un risultato che si aggiunge al buon esito delle nostre politiche di welfare avviate dal 2016, con una attenzione particolar­e all’alternanza casa-lavoro: il piano di welfare, che ha interessat­o i quasi 9 mila dipendenti del Gruppo, ha registrato un’adesione pressoché totale ed arricchito un’offerta di servizi il cui valore supera i 3,5 milioni di euro all’anno». È del 2011 l’introduzio­ne in azienda del «diversity manager» con l’obiettivo di favorire i progetti di sviluppo delle politiche di inclusione e di valorizzaz­ione delle diversità e del 2009 la sottoscriz­ione della Carta per le pari opportunit­à e l’uguaglianz­a sul lavoro con cui Hera si è impegnata nella lotta contro la discrimina­zione sul luogo di lavoro. L’azienda aderisce poi al quinto obiettivo per uno sviluppo sostenibil­e delle Nazioni Unite dedicato alla parità di genere.

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