Ma la Fiom vede nero: a un passo dal crac
Chiesto un incontro urgente, «intervenga Di Maio». Fim più ottimista
” De Palma (Fiom) In assenza di risposte che scongiurino il peggio torneremo a Roma con i lavoratori Cauto ottimismo Fino alla fine di settembre si può ancora sperare in un’esito positivo
” Iuliano (Fim) Positivo che si vada verso una soluzione sul pagamento di stipendi e degli insoluti
Per i sindacati ieri è stata un’altra giornata campale. In particolare fin da subito è stata differente l’interpretazione sull’esito dell’incontro che si è svolto nella Capitale e a cui nessun rappresentante delle parti sociali era però presente. In particolare molto divergenti le posizioni della Fiom, il sindacato delle tute blu della Cgil e della Fim, sigla della Cisl. Se la Fiom interpretava il silenzio del governo come l’anticamera del fallimento, la Fim era più ottimista e confidava negli impegni presi giovedì scorso dal sottosegretario pentastellato Davide Crippa. La Fiom verso le 20 aveva addirittura diffuso un comunicato al fulmicotone, interpretando il silenzio del ministero dello Sviluppo economico come un chiaro scenario apocalittico. Nella nota firmata dal segretario nazionale Michele De Palma e dai sindacati regionali di Emilia-Romagna e Campania, Bruno Papignani e Sergio Scarpa raccontavano degli inutili tentativi di mettersi in contatto con i dirigenti del ministero e si appellavano a Luigi Di Maio affinché intervenisse al più presto, mettendo nuovamente sul piatto una manifestazione sotto Palazzo Chigi per incontrare il premier Giuseppe Conte. Una diffidenza che è rimasta anche dopo l’uscita, verso le 21.30, del comunicato stampa del Mise.: «Ci aspettiamo certezze su stipendi e continuità produttiva, sicuramente le nostre pressioni hanno accelerato l’intervento del governo», dichiara De Palma.
Più razionale invece la posizione della Fim «Giudichiamo positivamente che si stia proseguendo verso una soluzione sul pagamento degli stipendi e sul saldo degli insoluti — precisa dalla segreteria nazionale Ferdinando Iuliano — ovviamente aspetteremo l’assemblea straordinaria di lunedì». «Risolta la partita degli arretrati e degli stipendi — aggiunge— ci si potrà occupare, entro la fine di settembre, anche del riassetto societario. L’iniziativa che abbiamo messo in campo ha portato un primo risultato positivo anche grazie all’intervento del governo, che vorremmo un po’ più esplicito nelle sue dichiarazioni, ovviamente dopo che gli stipendi saranno pagati e garantito il funzionamento della quotidianità, diventa ora indispensabile fare le verifiche necessarie sugli assetti societari per dare continuità e far sopravvivere l’azienda e garantire il mantenimento dell’occupazione». Il bicchiere è mezzo pieno, insomma. Fino alla fine del mese di settembre si può ancora sperare.