Corriere di Bologna

Re Mida Michelini continua a vincere

Il numero uno della Fortitudo dopo il titolo: «Organizzia­mo la Coppa Campioni»

- di Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

A Bologna c’è una squadra che vince e che raramente delude i suoi tifosi: è la Fortitudo Baseball griffata UnipolSai, che espugnando Parma 4-3 nella notte tra mercoledì e giovedì ha chiuso 3-1 la serie di finale e ha conquistat­o l’11° scudetto della sua storia, arrivato dopo la Coppa Italia vinta a inizio stagione. È l’ennesimo trionfo del club del presidente Stefano Michelini, un vero e proprio modello di gestione societaria all’insegna della competenza e della stabilità ai massimi livelli: basti pensare che per Michelini (numero uno della Fortitudo dal 1999 al 2004, quando riportò il tricolore a Bologna dopo 19 anni, e poi dal 2009 a oggi) è il 12° trofeo, il 4° scudetto a cui vanno aggiunte tre Coppe dei Campioni e cinque Coppe Italia.

Per il manager ed ex capitano Lele Frignani invece è il secondo tricolore da allenatore: curiosamen­te entrambi sono arrivati a tarda ora perché quello del 2016 arrivò alle 2.10 (dopo una serie di rinvii per pioggia) e questo è stato stampato a mezzanotte e 40 dallo strikeout di Gouvea ai danni di Flisi all’11° inning.

«Siamo disposti a non andare neanche a letto se questo è il risultato — scherza il presidente Michelini dopo il trionfo — siamo riusciti a vincere in una gara 4 diversa da come ce l’aspettavam­o, in cui abbiamo avuto un po’ il braccino del tennista». Dodici uomini lasciati sulle base, tre colti fuori dalle basi e una serie di sprechi che hanno costretto la Fortitudo a vincerla due volte, dopo la rimonta subita al 9° inning avanti 3-1 e l’errore di Vaglio sull’assistenza-scudetto in prima base che ha fatto entrare il 3-3. Agli extrainnin­g, però, è uscita la consapevol­ezza di una squadra che con quella del tricolore ha vinto 32 partite su 35 in campionato: «Abbiamo avuto la forza di restare in partita quando le cose si sono messe male — analizza Michelini — siamo stati a mezzo out dallo

” Abbiamo dimostrato di essere la squadra più forte, l’anno prossimo vogliamo portare a Bologna le finali della coppa più importante d’Europa

scudetto e abbiamo dovuto rivincerla: il baseball è così. Una squadra che si lascia andare non recupera quella gara 4». E invece nonostante gli insoliti problemi di Rivero, a chiudere ci ha pensato Gouvea cementando la valida di Mazzanti che ha mandato a casabase Moesquit per il 4-3 decisivo, con il catcher Marval che è stato poi premiato mvp delle finali. «Devo compliment­armi con tutti per la determinaz­ione — prosegue Michelini — e credo di poter dire che abbia vinto la squadra più forte. Bravi i giocatori, bravo Frignani e bravo il nostro ds Christian Mura, che sa sempre pescare giocatori con le giuste caratteris­tiche».

Una delle principali armi della Fortitudo Baseball è proprio lui, l’uomo-mercato capace di costruire sempre squadre che competono al top. E chissà che il prossimo anno l’Aquila non possa giocarsi in casa la Coppa dei Campioni (diritto già conquistat­o con il primo posto in regular season), visto che è stata inviata alla federazion­e europea la candidatur­a per l’edizione 2019: «Abbiamo inviato la lettera di intenti e speriamo di poterci giocare la Coppa a Bologna. Con la nuova formula la fase finale non si è mai disputata in città e speriamo che la nostra idea piaccia: giocare tutta la fase al Falchi, magari proponendo Castenaso come secondo campo visto il consistent­e numero di gare (16 in totale, ndr)».

Alle 17.30, maltempo permettend­o, ci sarà la festa allo stadio Falchi con torta, spumante e la possibilit­à di compliment­arsi con giocatori di un club sempre più vincente.

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(Lorenzo Bellocchio Fortitudo baseball) TricoloreL­a gioia della Fortitudo dopo il successo
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