Corriere di Bologna

Tre milioni (e due bandi) per suonare

Tre milioni e 750 mila euro, in tre anni, per finanziare spettacoli dal vivo, le nuove produzioni e progetti di formazione. La Regione pubblica gli avvisi per sostenere la musica . Ci sarà una Music commission

- di P. Di Domenico

«Quando siamo andati per la prima volta alla Mostra di Venezia pochi anni fa sembrava fossimo lì per dire “guardate che ci siamo anche noi”. Ora, dopo la legge sul cinema, le cose sono cambiate radicalmen­te e sono gli altri che ci vengono a cercare. Quest’anno ci hanno avvicinato produttori importanti e prossimame­nte arriverann­o grandi produzioni sul nostro territorio. Ci piacerebbe che quanto accaduto nel cinema e nell’audiovisiv­o si ripetesse anche con la musica».

Così l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti presenta i primi bandi della Legge regionale sulla musica approvata nello scorso marzo, che guarda a una realtà fatta di 110 bande, 145 scuole di musica accreditat­e e 220 cori diffusi in Regione. Oltre che alla musica come fattore di inclusione per persone con disabilità o provenient­i da altre culture.

«C’è stato — esordisce Mezzetti — il voto unanime di tutte le forze politiche. A memoria non ricordo una cosa simile, che deriva anche dal fatto che è stata una legge partecipat­a, preparata in mesi di confronto con gli operatori musicali». La prima legge regionale del genere in Italia guarda anche al terreno occupazion­ale e imprendito­riale, per trasformar­e la musica in un attrattivo volano economico. Il riferiment­o è sempre il cinema, tanto che l’anno prossimo, sul modello della Film Commision, verrà istituita anche una Music Commission, anch’essa interna alla regione. «Nel cinema e nell’audiovisiv­o abbiamo già registrato — sottolinea Mezzetti — un aumento occupazion­ale in regione di circa il 18%». Nella musica, peraltro, i numeri di partenza sono anche più rilevanti di quelli dell’audiovisiv­o, con 5.000 prospettat­ori. fessionist­i nel settore, 496 imprese, una spesa del pubblico di 25 milioni di euro l’anno, il secondo posto fra le regioni italiane per numero di concerti e il quarto per Proprio il settore live è uno dei tasti su cui batte il primo bando, rivolto alla produzione e alla fruizione di musica contempora­nea originale, cioè eseguita dall’autore stesso, e dal vivo. Nonostante lo spettacolo dal vivo sia già coperto da un’altra normativa, la Legge 13, la dimensione live resta fondamenta­le per misurare il talento. «Anche perché — osserva Mezzetti — oggi non basta più produrre tre cd per verificare la qualità di un musicista, visto che lo può fare chiunque».

In Italia la musica dal vivo è però in una fase di contrazion­e, aggravata, segnala il responsabi­le del Servizio cultura Gianni Cottafavi, dalla circolare Gabrielli sulle manifestaz­ioni pubbliche e le misure antiterror­ismo, «che ha costituito una batosta significat­iva perché ha aumentato costi e difficoltà organizzat­ive».

«La nostra legge — dice Mezzetti — guarda anche ai programmi europei che sostengono la musica dal vivo e non vedrà finanziame­nti a pioggia perché noi vorremmo che i soggetti si aggregasse­ro il più possibile»

Di qui la previsione di residenze per musicisti, con contributi massimi di 8.000 euro per un singolo, più 1.000 euro per ogni componente ulteriore in caso di gruppi.

«Ovviamente non ci rivolgiamo — segnala Cottafavi — a musicisti già affermati ma a nuovi autori e a formazioni emergenti, richiedend­o progetti strutturat­i. Non una singola data, ma produzioni accompagna­te da un tour promoziona­le e da locali che credano in quel musicista».

Quindi per essere finanziati non basterà la produzione di un cd o un concerto estemporan­eo, come accade in Puglia. Il bando emiliano-romagnolo richiede che vengano precisati vari obiettivi, si tratti di progetti di pubblicazi­oni discografi­che, videoclip musicali, scouting, concorsi, selezioni, festival o momenti di promozione della cultura della legalità nel settore musicale.

L’altro bando, sulla formazione, riguarda invece l’alfabetizz­azione musicale e l’educazione all’ascolto e sosterrà corsi di almeno 8 mesi per anno scolastico oltre alla partecipaz­ione di orchestre e giovani ensemble a festival internazio­nali.

Dei 3 milioni e 750 mila euro stanziati per 3 anni, 450 mila riguardera­nno questo scorcio di 2018, 1 milione e 700 mila saranno per l’anno prossimo e 1 milione e 600 mila per il 2020. Le domande dovranno essere presentate alla Regione, entro il 16 ottobre alle 14, a servcult@postacert.regione.emilia-romagna.it.

” Mezzetti Seguiamo il modello della legge sul cinema e gli audiovisiv­i che ha già realizzato un aumento occupazion­ale in regione di circa il 18 per cento

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