Corriere di Bologna

Caccia al gol perduto Pippo spera in Palacio

Scadono le tre settimane di stop, a Casteldebo­le sperano nel recupero per Marassi Meglio rischiarlo o gestirlo? È l’unico attaccante finora capace di inventare qualcosa

- di Alessandro Mossini

Sognando Palacio. Non ha il capello biondo fluente come Beckham nel film del 2002, ma l’inconfondi­bile trecciolin­a sulla testa rasata è ciò che lo staff rossoblù spera di veder correre sul campo già da oggi in vista di Genoa-Bologna: ieri l’attaccante argentino è passato dalle terapie per curare la lesione ai flessori della coscia sinistra rimediata il 23 agosto ad un allenament­o differenzi­ato. Un piccolo passo avanti che può rappresent­are un segnale di speranza in vista della gara di Marassi: El Trenza dovrebbe lavorare a parte anche oggi per poi tentare domani di riaggregar­si al gruppo e superare il provino per essere a disposizio­ne nella delicata partita contro il «suo» Genoa, il club che lo portò in Italia nel 2009.

Il Bologna ci spera, perché l’argentino fin qui è stato l’unico attaccante della rosa in grado di tirare nello specchio della porta avversaria e perché lo scorso anno fu proprio Palacio a timbrare la vittoria sul campo dei liguri: era il 30 settembre 2017 e dopo una gara sofferta (decisivo Mirante) al minuto 73 arrivò la zampata del campione, al termine di un’azione rapida e verticale che vide l’ex Boca reggere alla spallata di Laxalt e bucare Perin con un colpo di biliardo di esterno destro da campione purissimo. Con il Bologna contro il Genoa ha uno su uno (al ritorno era infortunat­o) e con l’Inter firmò tre gol in nove incroci da ex: numeri più che discreti per l’attaccante di Bahia Blanca che spera di rimpinguar­e il bottino.

Domani Filippo Inzaghi e il suo staff sapranno con più precisione se a Genova potranno contare o meno sull’elemento più tecnico ed esperto della rosa, poi però bisognerà prendere un’altra decisione: rischiarlo o meno? Già, perché domenica saranno appena scadute le tre settimane di stop previste al momento dell’infortunio e a quel punto si dovrà valutare cosa fare: prendersi un rischio e far giocare Palacio nella gara più abbordabil­e delle prossime tre (dopo il Genoa arrivano Roma e Juventus), impiegarlo a partita in corso o farlo tornare direttamen­te contro la Roma, per poi averlo al top della condizione dopo il ciclo di fuoco? Le partite senza Palacio contro Frosinone e Inter hanno dimostrato quanto sia piatto e prevedibil­e l’attacco del Bologna senza il Trenza, poiché il numero 24 è l’unico che può andare a lavorare i palloni sulle trequarti facendo da raccordo tra centrocamp­o e centravant­i: uno dei temi sarà proprio la gestione dell’argentino, così prezioso in campo e fuori ma anche così fragile visti i 36 anni e mezzo d’età. Intanto, tutta Casteldebo­le spera che Rodrigo abbandoni l’infermeria per poter contare a Marassi su una delle leggi più implacabil­i del calcio per trovare il gol perduto: quella dell’ex.

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Decisivo Rodrigo Palacio, 36 anni, è l’attaccante del Bologna di maggior talento ed esperienza

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